Ha difeso un’amica, che era stata insultata: «Ha chiesto semplicemente cosa stesse succedendo. Risultato: è stato picchiato, gli hanno sputato ed è stato preso a calci da quattro ragazzini. La giornata è finita al Pronto soccorso». 

A raccontare l’episodio del quale è rimasto vittima un quattordicenne vicino a un chiosco della quarta fermata del Poetto è la madre del giovane, che ha deciso di descrivere nel dettaglio quanto successo  perché «io sono stata fortunata. Nessuno aveva un coltello, nessuno è riuscito a colpirlo troppo forte e fargli troppo male. Ma pensateci la prossima volta che vedete queste scene: perché oggi è successo a mio figlio, domani potrebbe toccare al vostro», ammonisce la donna, «Vorrei che questo messaggio arrivasse alle mamme di questi ragazzini incoscienti che oggi hanno preso di mira mio figlio e che qualcuna di loro si rendesse conto di che gioventù stiamo crescendo. Troppo sicuri di se per agire in branco e troppo vigliacchi per riconoscere che non è giusto prendersela con un ragazzino solo per sfogare la loro frustrazione».

Righe scritte all’una e mezzo del mattino dal pronto soccorso del Policlinico, dove la donna ha accompagnato il figlio. Preso a botte vicino a un chiosco una prima volta. Ma «siccome però non ne avevano abbastanza, hanno deciso di chiamare i rinforzi. Dopo 30 minuti si sono ripresentati li e continuato quello che era stato interrotto. Mio figlio si è trovato da solo a difendersi contro questi presunti Bruce Lee. L' unica sua colpa, aver pensato che con le sue sole forze sarebbe riuscito a gestire la rissa. A soli 14 anni non si dovrebbe arrivare a tanto», riflette la donna. 

«Sono state chiamate le forze dell'ordine che hanno cercato la presunta gang, ma senza risultati. Alle 19 quando stava andando via, lo hanno aggredito nuovamente alla fermata del pullman in viale Poetto all'altezza del Gieffe, mentre era solo». Un’aggressione ripetuta, che la donna vuole diventi di dominio pubblico. 

(Unioneonline) 

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