Il risveglio di Cagliari a Pasquetta. C’è una tradizione consolidata. Un rito più intimo rispetto alla grande festa del primo maggio: la processione del lunedì dell'Angelo. I confratelli e le consorelle e tutti i devoti di Sant'Efisio hanno sciolto ancora una volta il voto. La città, nel 1793, si affida al Santo di fronte all'assalto dei francesi. Gli invasori alla fine vengono respinti.

Il simulacro lascia alle 8 la chiesa di Stampace per essere portato in Cattedrale. Il corteo, dopo aver attraversato il largo Carlo Felice, percorre via Manno e affronta le ripide vie di Castello. Con una sosta, che suscita tante emozioni, nella cappella del convento delle Monache Cappuccine in via Cima. Poi si sale verso la Cattedrale. La statua non è quella del primo maggio. È il Sant'Efisio dello scultore Giovanni Antonio Lonis.

L'ingresso nel duomo sancisce lo scioglimento del voto. Al termine della messa il simulacro, collocato di nuovo nel piedistallo d'onore, torna a Stampace. Ora il pensiero è rivolto alla festa dei primi giorni di maggio. Nel lunedì dell'Angelo la benedizione della coppia di buoi, “No d'acquistasa” e “Chi sighisi aicci”, guidati da Sergio Satta di Domusnovas, già pronti a trainare il cocchio di gala  nella grande processione in onore del Martire guerriero.

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