Cagliari, gli Oss scendono in piazza: «Basta precariato, meritiamo stabilizzazione»
Angioni, Usb sanità: «Le istituzioni non possono più ignorarci. La nostra battaglia è per il diritto al lavoro, per la dignità dei professionisti e la tutela della sanità pubblica»Il servizio di Maurizio Olandi
Dopo anni di servizio e sacrifici, gli operatori socio-sanitari (Oss) della Asl di Cagliari e del Medio Campidano, insieme a quelli dell’Aou, Brotzu sono tornati stamattina sotto il palazzo del Consiglio regionale in via Roma a Cagliari, per non spegnere i riflettori sul rischio della loro possibile disoccupazione. «Nonostante abbiano maturato i requisiti per la stabilizzazione previsti dalla normativa vigente, oltre 150 Oss risultano al momento senza lavoro e circa 50 dell’Arnas Brotzu rischiano di essere lasciati a casa», tuona Gianfranco Angioni, referente regionale Usb sanità.
«Vogliamo un intervento immediato delle istituzioni per garantire la stabilizzazione di questi professionisti, il cui contributo è stato essenziale, soprattutto durante l’emergenza sanitaria. Durante la pandemia, gli Oss hanno lavorato in prima linea, affrontando turni estenuanti e mettendo a rischio la propria salute per garantire assistenza ai pazienti. Eppure, oggi vengono trattati come lavoratori sacrificabili».
Per il sindacato è inaccettabile che «chi ha garantito il funzionamento della sanità pubblica venga abbandonato in questo modo», prosegue Angioni che evidenzia come gli appelli rivolti alla Regione e agli enti sanitari siano stati ignorati.
«La precarietà degli Oss ha ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. Con meno personale stabile, i servizi diventano più fragili e inefficaci, penalizzando sia i lavoratori che i pazienti», prosegue il sindacalista, «Non ci fermeremo finché non otterremo risposte. La nostra battaglia è per il diritto al lavoro, per la dignità dei professionisti e per la tutela della sanità pubblica».