Inizia lo scontro su un partita cruciale per i cittadini di Cagliari: il sistema di raccolta dei rifiuti. A breve sarà bandita la gara d’appalto. La giunta di Massimo Zedda, attraverso l’assessora Luisa Giua Marassi, ha già fatto sapere che si continuerà con il porta a porta, ma ci saranno meno mastelli sulle strade perché d’ora in poi i palazzi da sei unità abitative (prima erano 8) avranno mastelli condominiali obbligatori. Inoltre, gradualmente, spariranno le isole ecologiche, considerate “attrattrici” di spazzatura extra.

 

L’opposizione va già all’attacco. «Cagliari si sta per avviare ad un triste quanto pericoloso ritorno al passato. Il nuovo appalto non prevede migliorie ma anzi pone dei seri rischi ai danni dei cittadini cagliaritani», attacca il consigliere comunale di Alleanza Sardegna, Roberto Mura. 

Per l’esponente della minoranza il nuovo sistema «aumenta in modo generalizzato della Tari di almeno 200 euro in media per tutti i cittadini.  Impone il porta a porta "radicale" con la minaccia dell'imposizione dei mastelli condominiali in tutte le zone della città, con un aumento ulteriore del costo del servizio perché costringerà i cittadini a rivolgersi a ditte private per il ritiro dei mastelli». Inoltre «non prevede alcuna soluzione per il contrasto all'abbandono dei rifiuti e  scarica il costo di realizzazione degli ecocentri tutto sui cittadini». 

Per Mura si registra una «totale assenza di dialogo con la città: infatti, anche la delibera è stata approvata a colpi di maggioranza con il rifiuto perentorio di qualsiasi forma di dialogo e proposta».

(Unioneonline/E.Fr.)

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