Nessun accordo tra maggioranza e opposizione, in Comune a Cagliari, sul regolamento di polizia urbana.  Un atto che la giunta ha approvato ormai un anno fa (è stato presentato il 30 dicembre del 2021) che stenta a diventare efficace. Le commissioni sono al lavoro sul testo e oggi lo ha analizzato quella che si occupa dello Statuto.

Durante il dibattito sono emerse delle criticità, sollevate anche dal segretario comunale e già messe sotto la lente dal centrosinistra. 

Una su tutte riguarda la definizione delle zone rosse, ossia aree “sensibili” in cui chi violerà il regolamento potrà essere allontanato con un Daspo urbano e non potrà dunque rientrare in quella parte di città. Tra le zone “rosse” ci sono i quartieri del centro, le piazze, le aree con scuole, musei e monumenti, il lungomare del Poetto.

Il provvedimento le individua in maniera puntuale, ma è prevista la possibilità di modifica da parte della Giunta, che potrebbe allargarle o definirne di nuove. Stando a quanto emerso, questo sarebbe irregolare: per cambiare il regolamento, è stato stabilito, è necessario un nuovo passaggio in consiglio comunale o, in alternativa, deve intervenire il sindaco con un’ordinanza contingibile e urgente. 

Perplessità, inoltre, sono emerse sull’ostentazione delle menomazioni da parte di chi chiede l’elemosina: il regolamento dice che è vietata. «Ma uno la menomazione o ce l’ha, e allora non sta commettendo un reato, oppure non ce l’ha, e allora è perseguibile penalmente», spiega la consigliera comunale di Possibile, Giulia Andreozzi, che è anche avvocato. La sua è ua posizione ipercritica rispetto al regolamento: «Contiene una lunga serie di divieti e imposizioni già previsti dalle norme. E non risolverà le situazioni definite critiche». Come quelle della malamovida in alcuni quartieri del centro: «Il sindaco», sostiene Andreozzi, «dovrebbe pretendere un intervento delle forze dell’ordine, e non della sua polizia locale, laddove si commettono dei reati, e intervenire attraverso altri strumenti, come le politiche sociali, se sono coinvolti ragazzi. Invece», accusa l’esponente dell’opposizione, «portano questo regolamento che secondo loro garantirà sicurezza. Invece sarà anche di difficile applicazione». 

I lavori del consiglio vanno avanti. In commissione Statuto la maggioranza ha approvato il testo e le eventuali modifiche, consigliate anche dal segretario generale, verranno eventualmente approvate in aula. Quando? L’atto non è ancora stato calendarizzato, ma la maggioranza ha fretta di chiudere la partita. 

Tra le altre previsioni: Daspo urbano per vandali, maleducati, imbrattatori, per chi contribuisce alla malamovida, ai parcheggiatori abusivi e agli accattoni considerati molesti, ma anche a chi consumerà alcol in strade e piazze dove sarà vietato. Nelle zone rosse sarà impossibile consumare alcolici da asporto per tutta la giornata. 

«E questo è un provvedimento senza senso che ammazzerebbe, per fare solo esempio, chi vende le pizzette da asporto: se uno non può bere una birra alle 18 è ovvio che vada solo dove si può sedere per farlo», attacca Matteo Massa, che presiede la commissione Statuto. «Questo regolamento», prosegue, «è un estremo tentativo di portare la pace, se così si può dire, desertificando alcune zone della città. E non è certo una buona azione amministrativa. In più», sottolinea l’esponente dei Progressisti, «si colpiscono i più poveri, allontanandoli dal centro. Ma faccio notare una cosa: le cronache raccontano più spesso di senzatetto maltrattati che di comuni cittadini aggrediti da senzatetto».  

(Unioneonline/E.Fr.)

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