«Non m’importa dei bilanci né della burocrazia, chiedo solo di poter avere il mio farmaco per sopravvivere». Daniela Atzei, 49 anni, combatte una doppia battaglia: quella contro il cancro al seno e contro le istituzioni che da mesi sembrano rimpallarsi le responsabilità e non rispondono ai suoi appelli accorati affidati anche alla trasmissione “Le Iene”.

«Chiedo semplicemente di potermi curare»: lo ripete più volte mentre attende che chi di dovere le faccia la grazia di farle avere il medicinale chemioterapico necessario per impedire che il tumore attacchi anche le ossa. Una corsa contro il tempo dove la lentezza di chi dovrebbe garantirle il suo diritto alle cure diventa decisamente paradossale.

Come la diffida arrivata dalla Asl nella quale le chiedono di non parlare più della vicenda. «Oltre il danno la beffa», commenta la consigliera regionale Desirè Manca che si sta occupando della storia della giovane donna che va ben oltre i più classici casi di malasanità. «Non abbandonerò Daniela, sarò al suo fianco per tutta la durata delle cure. La sua battaglia è anche la mia».  

Intanto Daniela continua ad aspettare: «Ogni volta che squilla il telefono spero di sentirmi dire che il farmaco è arrivato». 

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