Lo smantellamento è cominciato. Pezzo per pezzo gli operai specializzati di un'impresa siciliana vincitrice della gara d'appalto indetta dall'Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna hanno iniziato a smontare il grande relitto della Aetos, la nave greca di 54 metri e trecento tonnellate di stazza diventata, negli anni, un ammasso di ferro e ruggine inservibile.

La nave era stata bloccata in porto più di quindici anni fa. L'imbarcazione, che trasportava legno pregiato, era stata sottoposta a controlli e ben presto, nelle sue stive, era stato scoperto un ingente quantitativo di stupefacenti.

Da allora i suoi motori erano rimasti spenti. Mai più ripartita.

Una delle navi in porto (foto L'Unione Sarda - Piras)
Una delle navi in porto (foto L'Unione Sarda - Piras)
Una delle navi in porto (foto L'Unione Sarda - Piras)

In questi giorni è cominciata la sua distruzione. Presso il molo foranea del porto vecchio di Cagliari la carretta del mare ha imboccato la strada della demolizione. È solo la prima delle diverse navi attraccate alla diga di ponente. Una volta completati gli interventi su Aetos, gli specialisti passeranno a smontare la K3-Beta, 30 metri e 140 tonnellate di stazza, a riposo dagli anni Novanta.

Toccherà quindi alle altre due bettoline finite sott'acqua a due passi dal molo. Relitti sommersi che occupano una parte della diga impedendo l'attracco ad altre navi.
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