«Buon Natale a tutti».

Sul suo letto di morte ha tentato, fino all'ultimo istante, di comunicare e di trasmettere pace, come ha fatto per tutta la sua lunga vita da religioso.

Ormai incapace di parlare, ha chiesto un foglio ed è riuscito a scrivere il suo messaggio d'addio.

«Da quel momento, spediti i suoi ultimi auguri natalizi», ci racconta un confratello che gli è stato vicino fino alla morte «ha smesso di vivere, si è abbandonato pienamente nelle mani di Dio fino a quando ha esalato l'ultimo respiro».

Dal pomeriggio di venerdì, (16 dicembre, inizio della Novena di Natale) non appena si è sparsa la notizia della morte, il Convento di Sant'Ignazio ha accolto una fila interminabile di amici e conoscenti di questo frate, schivo e minuto, che ha raccolto l'eredità spirituale di fra Nicola da Gesturi (colui che, nel 1936, lo accolse come postulante nella famiglia francescana dei Cappuccini) e di fra Nazareno da Pula, suo inseparabile compagno di vita conventuale.

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