Peggio di Cleopatra. Lo dice senza mezzi termini l'assessore all'Ambiente di Bitti, Cristian Farina, all'indomani dell'alluvione che ha devastato il paese causando tre vittime.

A sette anni da quel maledetto 18 novembre 2013, quando il ciclone portò morte e devastazione, l'Isola piange altre vittime causate dal maltempo. All'epoca furono 19 in tutto, una a Bitti.

Tre i morti accertati nella giornata di ieri. Giuseppe Mannu, allevatore di 55 anni, voleva portare in salvo i suoi animali ma il suo fuoristrada è stato travolto da una frana. Tzia Lia Orunesu, 89 anni, si sentiva in pericolo: voleva sincerarsi della situazione e ha aperto la porta di casa. Si è trovata in balia della furia di acqua e fango, che l'ha trascinata via all'istante: "L'ha risucchiata e fatta sparire, si è creata una specie di voragine. E' stato un attimo, non abbiamo potuto far nulla", raccontano al Centro operativo comunale i volontari che hanno assistito in prima persona alla terribile scena. Infine Giuseppe Carzedda, 90 anni: il fango ha sfondato la porta della sua abitazione in via Brigata Sassari. Nessuna via di fuga, nessuna possibilità di scampo, in pochi secondi è stato travolto ed è morto annegato.

Devastazione a Bitti (foto L'Unione Sarda-Deidda)
Devastazione a Bitti (foto L'Unione Sarda-Deidda)
Devastazione a Bitti (foto L'Unione Sarda-Deidda)

L'ASSESSORE - Una notte di duro lavoro, a spalare per cercare di liberare il paese da fango e detriti e aiutare la popolazione sfollata. In campo Esercito, Protezione civile, Vigili del fuoco, Polizia stradale, Forestas, Corpo Forestale, Croce Rossa e tantissimi volontari accorsi da tutti i paesi dell'Isola mossi da grande solidarietà.

Si continua a cercare il corpo di Lia Orunesu, terza vittima dell'alluvione, e oggi in paese è atteso anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che assieme al responsabile regionale Antonio Belloi sarà accolto dal sindaco Giuseppe Ciccolini nella sede dell'ex Prefettura.

"Bitti è in ginocchio, è il giorno del dolore per i nostri tre compaesani che ci hanno lasciato. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare per liberare il paese dai detriti", dichiara l'assessore all'ambiente Cristian Farina.

Vite, strade e case cancellate dalla furia di acqua e fango che ha colpito la cittadina. "Il paese è diviso in due da un fiume che passa all'altezza di piazza Asproni, la situazione è molto più difficile di quella di sette anni fa", continua l'assessore.

In strada ci sono fino a 10 metri di detriti, lo stesso comune è inagibile perché i detriti superano l'altezza del portone: "Per riunire il Coc abbiamo dovuto utilizzare i locali della ex Prefettura. La situazione è gravissima anche in campagna dove le strade più importanti sono state investite da frane e smottamenti".

"La pioggia ha continuato a scendere nelle ore notturne, non c'è abitazione che non sia stata toccata dal fango", continua l'assessore. Tutte le famiglie sono impegnate nella pulizia: "Siamo riusciti a liberare corso Vittorio Veneto e ora il paese è percorribile da una parte all'altra, su piazza Asproni ci lavoreremo oggi. Stiamo intervenendo sulla viabilità di campagna dove molti allevatori sono rimasti bloccati, ad alcuni di loro stamattina abbiamo portato medicine e viveri. Gli sfollati sono stati accolti da parenti e amici e dai nostri b&b. In paese ora si può entrare, ma invitiamo a tutti di non venire se non per le urgenze, si intralciano i lavori che andranno avanti per tutto il giorno".

(Foto Vvf)
(Foto Vvf)
(Foto Vvf)

L'ESERCITO - Anche l’Esercito dunque mobilitato a Bitti.

Già da ieri gli uomini del Quinto reggimento Genio e del 152esimo reggimento della Brigata Sassari sono arrivati nel centro barbaricino colpito dal ciclone.

I militari stanno lavorando anche con l’ausilio dei mezzi meccanici per liberare il centro abitato dal mare di fango che lo ha sepolto vivo ieri mattina in pochi minuti. Il sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi ha detto di essere pronto a disporre l’invio di altri uomini e mezzi a Bitti se ce ne fosse bisogno.

NEGLI ALTRI COMUNI - Non è stato risparmiato il resto dell'Isola. A Galtellì 160 persone sono state evacuate e hanno trascorso la notte in una palestra, stessa situazione a Oliena.

Statali e provinciali allagate sono state chiuse al traffico. A Cagliari venti di burrasca hanno provocato cadute di alberi, mentre una mareggiata al Poetto ha sommerso d'acqua l'intero litorale, chioschi-bar compresi.

Ieri sono stati 150 gli interventi dei Vigili del fuoco tra Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari.

Oggi inizia la conta dei danni, inevitabili le polemiche per l'ennesima tragedia, avvenuta nonostante fosse stata diramata in tempo l'allerta rossa, e Protezione civile e sindaci avessero predisposto le precauzioni del caso.

"La macchina si è messa in moto per tempo - precisa il direttore regionale della Protezione civile Antonio Belloi -, l'allerta rossa è stata emanata da due giorni. Anche per Bitti, abbiamo allertato in maniera capillare tutti i primi cittadini, e il sindaco di Bitti è stato prontissimo nella risposta, ci ha confermato che aveva allertato tutta la popolazione e fatto quel che doveva fare. Ma sul paese è arrivato qualcosa che il territorio non è riuscito a sopportare dal punto di vista idraulico".

(Unioneonline/L)

Contributi di Giuseppe Deiana - Nicola Pinna - GLD

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Ecco come si presenta Bitti questa mattina
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(Foto Vvf)
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