Nuova sfilata di testimoni in Procura a Cagliari, nell’ambito delle indagini sul discusso “banchetto di Sardara”, cui hanno partecipato – nonostante le restrizioni per l’emergenza Covid - nomi di spicco della politica e delle istituzioni regionali, alcuni dei quali, coinvolti nella vicenda, hanno deciso di rassegnare le dimissioni.

In queste ore i pm hanno raccolto, in quanto “persona informata dei fatti”, la versione del collaboratore dell'assessorato regionale agli Enti locali, Stefano Esu, fratello di Mauro Esu, portavoce del governatore Christian Solinas.

L’inchiesta è condotta dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia, anche se il fascicolo resta al momento aperto “contro ignoti” e senza ipotesi di reato.

Ma il sospetto della Procura è che possano alla fine esserci gli estremi per contestare almeno due ipotesi di reato: peculato, per l'utilizzo delle auto blu da parte di alcuni partecipanti, e omissione d'atti d'ufficio per chi, avendo l'obbligo di far scattare i controlli sul rispetto delle norme anti-Covid previste per la zona arancione, in vigore in quei giorni, poi non l'avrebbe fatto.

Sempre in queste ore è invece stato sentito dalla Guardia di Finanza il direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, Luigi Puddu. 

(Unioneonline/l.f.)

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