«Sono due le famiglie distrutte». N. F. è la zia di Yari Fa, il diciannovenne cagliaritano arrestato per l’omicidio di Fabio Piga, ucciso con una coltellata letale durante una lite all’interno del pub Donegal di via Caprera. 

Quando è stata rivelata l’identità del presunto assassino, sul quale pende ora l’accusa di omicidio volontario, i suoi profili social sono stati passati al setaccio da numerosi utenti. 

«Galera a vita»: questo il commento più “tenero”. Tra chi lo conosceva e sostiene che il giovane fosse incline alla violenza, e chi non sapeva chi fosse ma auspica pene severe e punta il dito contro la famiglia, è intervenuta anche la parente. Che non ha difeso il  nipote. Ma si è rivolta ai tanti che dicevano la loro: «Appena arrivata la notizia ho pianto per questo ragazzo che non conoscevo personalmente, ma che a quanto pare era una bravissima persona», esordisce, riferendosi alla vittima, «mi stringo personalmente al dolore della sua famiglia». 

«Ho letto qualche commento intelligente che dice che ci sono due famiglie distrutte», prosegue, «e sì.  È proprio così.  Io ho pianto, mia mamma ha pianto, mio fratello ha pianto, mia ex cognata ha pianto e si è sentita male. Non è per niente bello quello che stiamo vivendo, anzi non lo auguro a nessuno», conclude. Per aggiungere che Yari «ha sbagliato ed è giusto che paghi.  Però voi scrivendo così non siete da meno, credetemi: teneteli per voi i vostri pareri, giusti o sbagliati che siano. Grazie». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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