Dopo l’appello social - e nel sito de L’Unione Sarda - ha trovato il suo “angelo”. Arianna Fadda, la barista 25enne di Sestu che una settimana fa ha avuto un brutto incidente a Selargius - sulla Statale 554 - è riuscita a risalire all’uomo senza nome che mentre altri soccorritori spegnevano con un estintore l’incendio della sua Opel Corsa in cui era incastrata, le ha tenuto la mano e incoraggiata sino all’arrivo dei soccorsi. «Mi ha salvato la vita, voglio ringraziarlo», scriveva nel suo profilo Facebook. Ieri pomeriggio la telefonata tanto attesa del suo soccorritore, un muratore di 51 anni, mentre lei si trova ancora ricoverata nel reparto di Chirurgia al Brotzu: «Non vedo l’ora di incontrarlo».

Lo schianto e la paura

L’incidente risale al 13 settembre. Alle 6,30 del mattino Arianna Fadda percorreva la 554, come ogni giorno, per andare al lavoro a Geremeas. Dopo il semaforo l’imprevisto: al rosso tutti rallentano, lei pure, ma nel tentativo di cambiare corsia perde il controllo dell’auto e va a finire fuori strada, senza coinvolgere altri veicoli. «La mia macchina si è capovolta e io sono rimasta schiacciata sotto, mentre l’auto iniziava a prendere fuoco», racconta. «Un incubo, e ancora oggi non riesco a capire cosa sia successo».

Poi l’attesa, l’arrivo dei vigili del fuoco e del 118, e la corsa in ospedale con un codice rosso. «Mi hanno operata d’urgenza nel pomeriggio», ricorda la ragazza, «ora ho otto viti nella schiena, tre placche, quindici punti in testa, e una percentuale di possibilità che io possa tornare a camminare del venti per cento». Il rischio infatti è che possa rimanere paralizzata dal bacino in giù. «Non ho sensibilità nelle gambe, so già che mi aspetta un lungo periodo di riabilitazione, ma voglio essere positiva perché sono viva e questo è già tanto vista la dinamica dell’incidente».

Federica Lai
Federica Lai

L’appello e la telefonata

Due giorni fa la ragazza ha lanciato un appello sui social, con tanto di foto che la ritraggono in ospedale con il viso ancora tumefatto: «Cerco la persona che è stata con me dopo l’incidente sino all’arrivo dei soccorritori. Ci tengo tanto a conoscerlo e ringraziarlo, sono viva grazie a lui». Di quell’uomo però solo un vago ricordo: «Era brizzolato, e indossava una maglietta verde».

Ieri pomeriggio la telefonata attesa, fra le tante ricevute dopo il suo appello. Perché a prestarle soccorso sono stati in molti, compresa una ragazza - Paola - e alcuni automobilisti che hanno azionato l’estintore per spegnere le fiamme e scongiurare il peggio. Ma lui - il suo “angelo” - è rimasto sino alla fine. E finalmente ha un nome e un cognome: Luciano Casula, muratore di 51 anni, che al momento dell’incidente percorreva anche lui la 554 - insieme al collega Carlo - per andare al lavoro.

Il soccorritore

«Ho fatto quello che potevo, non sono un eroe», dice dopo aver parlato con la ragazza al telefono. «Mia figlia mi ha mandato un messaggio con l’appello della ragazza e lì ho capito subito che stava cercando me». Per ora una chiacchierata commossa a distanza, ma con la promessa di incontrarsi appena Arianna Fadda starà meglio. «Ricordo ancora quei momenti», dice Casula, «chiedeva aiuto perché mentre si trovava intrappolata sotto la macchina non riusciva a respirare. Le ho ripetuto di stare calma e tranquilla, nel frattempo qualcuno spegneva le fiamme». Un via vai di persone, mentre il muratore è rimasto sempre accanto alla ragazza.

Federica Lai

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