Il ladro di sabbia non ha tratti caratteristici. È giovane e maturo, padre di famiglia e single, uomo e donna. La gran parte delle volte è un turista, non raramente è sardo. Quasi sempre giura di essere «inconsapevole». Non sa, così dice, che prelevare conchiglie, granelli di quarzo e pietre da ogni parte della Sardegna per riempire barattoli, buste e sacchetti come ricordo da portare a casa (in Italia, Europa, resto del mondo) non solo è un torto fatto alla natura e al padrone di casa ma, addirittura, una violazione di legge. Così da decenni l'Isola subisce furti per tonnellate di materiale. Esemplare il caso della spiaggia Rosa di Budelli, quasi scomparsa (e oggi interdetta) per questo motivo.

Una sottrazione continua

Comuni e Regione cercano di tamponare le perdite con avvisi sulle spiagge e informazioni pubblicitarie, ma il quadro che emerge dai sequestri quasi giornalieri in questa parte d'estate ai varchi di sicurezza dell'aeroporto di Elmas è indicativo: il problema non è risolto. Da giugno a oggi è stata bloccata oltre una tonnellata di materiale, una quantità da record. Un «bilancio parziale» secondo gli stessi dipendenti della Sogaer Security i quali, occupandosi dei controlli di sicurezza, intervengono per primi quando le macchine a raggi X rilevano la presenza di oggetti che non possono essere imbarcati. In questo caso, souvenir custoditi in contenitori di vetro e plastica stipati nei trolley ed etichettati per indicarne la provenienza. Orosei, Sulcis Iglesiente, Oristanese, Gallura. Soprattutto il Cagliaritano, col Poetto e le spiagge del sud (sino a Pula da una parte e a Villasimius dall'altra) da dove provengono più di 400 chili trovati dai vigilantes nelle ultime dieci settimane. Quantità cui vanno aggiunte quelle trovate negli aeroporti di Alghero e Olbia, mentre resta un punto interrogativo riguardante chi parte in nave. Multe però al momento neanche una: spettano alle forze dell'ordine ma sinora i sequestri sono stati eseguiti per motivi di sicurezza, come capita quando si devono lasciare a terra le bottigliette d'acqua e tutto quel che non può essere imbarcati (forbici, coltelli, bastoni).

Violazione di legge

Per andare oltre è necessario avvisare la Polizia di frontiera, la Guardia di Finanza e soprattutto l'ispettorato di Cagliari del Corpo forestale, attraverso il quale passano tutte le sanzioni e che nello scalo ha un presidio attivo quattro volte alla settimana. Gli investigatori identificano il responsabile, controllano il materiale e possono elevare verbali sino a mille euro per la violazione (amministrativa) della legge regionale 16 del 2017, dove si parla del «divieto di detenzione di sabbia e ciottoli degli arenili sardi».

Spiagge e refurtiva

«Circa il 70 per cento di quanto requisito in questi mesi è stato già riposizionato nei luoghi di provenienza», spiega Franco Murru, agente della Security e tra gli amministratori della pagina Facebook "Sardegna rubata e depredata" creata dagli addetti alla sicurezza degli scali sardi, sulla quale arrivano decine di segnalazioni sui furti nelle spiagge dell'Isola. Oltre ai 100 chili tra sabbia, conchiglie e sassi provenienti da Poetto, Giorgino, Capitana, Germeas, Mari Pintau, Torre delle Stelle e Solanas si parla di 150 chili di Costa Rei, Castiadas, Feraxi e Colostrai; 250 di Campulongu, Punta Molentis, Porto Giunco, Simius e Porto sa Ruxi; 200 di Nora, Chia, Santa Margherita, Tuerredda, Cala Cipolla e Capo Malfatano; 200 di Is Arutas, Mari Ermi, Maimoni, Putzu Idu; 100 di Porto Pino, Piscinas, San Nicolò, Porto Paglia, Torre dei Corsari; 50 di sabbia e ciottoli da Cala Goloritzè, Cala Mariolu, Cala Luna, Cala Sisine. «La parte restante, che proviene dalle zone più distanti, sarà risistemata tutta assieme a fine stagione», sottolinea Murru. Prima di ricominciare con la prossima stagione calda, dopo la pausa invernale.

Andrea Manunza

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