La Sardegna si conferma ai primi posti nella poco onorevole classifica delle regioni dove gli amministratori sono più esposti a minacce o violenze.

A ribadire l'allarmante attualità del fenomeno è uno studio di Avviso Pubblico (associazione nata nel 1996 proprio per tutelare sindaci, assessori e consiglieri comunali finiti nel mirino di intimidazioni), che verrà presentato questa settimana a Bruxelles.

Eloquente il titolo: "Amministratori sotto tiro".

Scorrendo i dati contenuti nel dossier, relativi agli ultimi 5 anni, alla voce Sardegna sono registrati ben 193 casi di minacce e atti violenti, che pongono l'Isola quinta in graduatoria, dopo Sicilia, Calabria, Puglia e Campania.

Nello stesso periodo, rileva il rapporto, gli atti intimidatori, di minaccia e violenza, di cui sono stati vittime gli amministratori locali negli ultimi 5 anni, sono stati complessivamente, in Italia, 2.182.

Più di uno al giorno.

Non solo: dal 2011, anno della prima edizione del rapporto, in cui furono censiti 212 casi, i casi di minaccia e violenza contro i rappresentanti della Cosa pubblica sono aumentati del 153%.

Un'escalation inquietante. E ormai generalizzata. Basti pensare, sottolinea l'associazione, che il fenomeno nel 2017 ha coinvolto per la prima volta tutte le 20 regioni italiane, 78 Province e 314 Comuni, il 6% in più nel confronto con il 2016.

In Sardegna, solo in questo mese di gennaio, si sono registrati almeno tre casi, a Tuili, Siniscola e Alghero.

(Unioneonline/l.f.)
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