Il reclamo presentato da Vito Crimi contro la nomina dell’avvocato Silvio Demurtas da parte del presidente del Tribunale di Cagliari a curatore speciale del Movimento 5 Stelle è “inammissibile”. La decisione è stata presa questa mattina dai giudici della Corte d’appello civile del capoluogo (presidente Maria Mura) in un decreto che accoglie le tesi avanzate dagli avvocati Lorenzo Borrè e Patrizio Rovelli per conto della consigliera regionale Carla Cuccu, estromessa mesi fa dai 5 Stelle su decisione dello stesso Crimi: un passo che aveva spinto l’esponente politico a presentare un ricorso sfociato nel suo reintegro, disposto dal giudice civile, e nella nomina del legale Demurtas quale curatore speciale dei 5 Stelle per rappresentarlo nella causa civile che si occupa dell’espulsione dal partito di Cuccu.

Carla Cuccu (foto Manunza)
Carla Cuccu (foto Manunza)
Carla Cuccu (foto Manunza)

L’avvocato del Movimento, Andrea Ciannavei, aveva sostenuto l’illegittimità del provvedimento di nomina, in quanto a suo dire il legale rappresentante dei 5 Stelle è proprio Crimi, e l’incompetenza territoriale del tribunale cagliaritano a decidere (la vicenda a suo dire deve approdare a Roma). Borrè e Rovelli avevano prodotto sentenze di Cassazione che escludevano a loro parere la presentazione di un reclamo in appello e ribadito che l’unica fonte regolatrice è lo statuto del Movimento, dove non è prevista la figura del capo politico (dunque ci sarebbe una vacanza di potere, perché “l’organo che ha la rappresentanza legale non si è ancora insediato e quello precedente è stato abrogato”).

Il collegio ha deciso oggi dopo cinque giorni stabilendo unicamente che contro la nomina del curatore speciale non si doveva fare reclamo davanti alla Corte d’appello. La strada procedurale intrapresa dal Movimento è stata sbagliata. “Il decreto” di nomina del curatore speciale, spiegano i giudici, “non ha accertato in via definitiva l’attuale insussistenza di un legale rappresentante dell’associazione, avendo la più limitata portata di creare una situazione di legittimazione processuale strumentale a garantire all’istante la corretta instaurazione del contraddittorio processuale nel giudizio” attualmente in corso davanti al giudice civile: “Pur concordandosi con Vito Crimi e il Movimento 5 Stelle che in astratto la reclamabilità in Corte d’appello non è preclusa dalla natura non decisoria e non definitiva del provvedimento, ciò non conduce a un risultato per essi favorevole in quanto il reclamo non è consentito dalla disposizione codicistica, che prevede la reclamabilità soltanto dei decreti del giudice tutelare davanti al Tribunale e dei decreti del Tribunale in camera di consiglio in primo grado davanti alla Corte d’appello.

L’articolo non prevede quale regola generale la reclamabilità dei provvedimenti del presidente del Tribunale ma esclusivamente del Tribunale e non può essere invocata a sostegno dell’impugnazione che ci occupa. Quindi il reclamo è inammissibile”. La causa per valutare nel merito l’eventuale correttezza dell’espulsione di Cuccu andrà avanti nei tempi stabiliti: la nuova udienza è prevista a luglio.

“La Corte d’appello ha accolto la nostra eccezione di inammissibilità del reclamo di Vito Crimi, eccezione fondata su una giurisprudenza granitica come evidenziato nell’ordinanza”, il commento dei legali Rovelli e Borrè, “ora confidiamo che il M5S proceda alla nomina del nuovo legale rappresentante e che questi prenda atto dell’illegittimità dell’espulsione di Carla Cuccu, come già riconosciuto in via cautelare dal Tribunale di Cagliari”. 

"Da cittadina, avvocato e politico sono molto soddisfatta del decreto con cui la Corte d'Appello di Cagliari ha dichiarato l'inammissibilità del reclamo di Crimi perché è stato ripristinato il principio fondante dell'ordinamento democratico che prevvede la separazione dei poteri di Montesquieu”, il commento di Carla Cuccu, “la politica non può ritenersi superiore alla legge, è la prima a doverla rispettare per la funzione esemplare che dovrebbe incarnare. Con questa decisione si è ripristinato il rispetto della legalità in un questa spiacevole vicenda".

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