"Cagliari è una città troppo bigotta"Parlano i professionisti del sesso
I gestori dei sexy shop cagliaritano raccontano di una città repressa. «In aumento la vendita di manette e funi. Tra breve dedicheremo un piano agli oggetti sadomaso», raccontano al Porkys di via Sassari. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU L'UNIONE SARDAPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I cagliaritani lo fanno strano? «Almeno lo facessero normale ». Il Sixtynine, storico sexy shop di via Baylle, è un osservatorio privilegiato su come si fa sesso in città: sadomaso, bondage, shibari (giusto per citare le pratiche più note) rappresentano un'eccezione in città. «Nel nostro giro d'affari, i giocattoli per queste pratiche rappresentano una goccia nel mare». Non che i cagliaritani non si divertano con il sesso estremo. «Ma, probabilmente, gli acquisti vengono fatti via internet o, magari, quando si va fuori in vacanza». E, probabilmente, anche l'utilizzo di questi oggetti viene fatto oltre Tirreno. «A Cagliari non esistono questi giri. Certe situazioni sono soltanto occasionali».
I CAMBIAMENTI Ma i costumi sembrano cambiare anche in città. «Noi», interviene Salvatore Monni del Porkys di via Sassari, «stiamo pensando di dedicare un piano proprio al sadomaso». Un investimento, più che una certezza. «Perché», spiega, «le richieste di certi oggetti stanno aumentando». I più richiesti sul mercato? «Manette, cavigliere, fruste ma anche lettini per l'immobilizzazione. E, naturalmente, le corde da fissare ai soffitti». La gente acquista. E poi? «In realtà, da queste parti non c'è ancora un grosso giro. Non a caso, gli acquirenti, talvolta, sono coppie che hanno fatto esperienza nella Penisola o all'estero. E, magari, viaggiano per partecipare a queste feste».