Attese insostenibili e pochi soldi, 100mila sardi rinunciano alle cure
Un tasso di rinuncia che si attesta al 13,7%, due punti percentuali in più della media italiana: «Dramma che investe soprattutto gli anziani»(Ansa)
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Sono quasi 100mila, contando solo la popolazione over 55, i sardi che nel 2023 hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie pur avendone necessità.
Le spese tagliate
L’attesa di mesi e mesi per una qualunque prestazione, e l’impossibilità di pagare, troppo spesso si traduce nella rinuncia alle cure, un fenomeno che vede ormai da anni la Sardegna maglia nera tra le regioni. Se in Italia (dati Istat) la media è dell’11,7%, nell’Isola il tasso di rinuncia si attesta infatti al 13,7%. Un esercito a cui aggiungere l’enorme fetta di popolazione che – per finanziare le cure a pagamento – è costretta a tagliare altre spese, magari la palestra dei figli o le visite dal dentista.
Il reddito insufficiente
«È il dramma che investe soprattutto gli anziani», dice Alberto Farina, segretario regionale della federazione dei pensionati Cisl. «In Sardegna, gli over 65, più dei coetanei di altre regioni, non sono nelle condizioni di potersi pagare le visite e gli esami diagnostici».
Tutti i dettagli nell’articolo di Piera Serusi su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale