«Mi chiamo Gianfranco Murru. Sono stato io ad accoltellare quel ragazzo fuori dalla discoteca, a Cagliari». Si è costituito ieri mattina ai carabinieri, il responsabile del ferimento di Matteo Ghiani. Non a quelli di Cagliari, che lo stavano cercando e ancora ieri sera assicuravano ai cronisti che sulle indagini non c'era nessuna novità, ma a quelli di Tempio Pausania che, dopo aver raccolto la deposizione, considerato anche che il ferito non corre pericolo di vita e che l'accusa formalizzata sarà probabilmente quella di lesioni gravi e non di tentato omicidio, l'hanno rimesso in libertà raccomandandogli di tenersi a disposizione.

IL RACCONTO AL FRATELLO Gianfranco Murru, che ha 30 anni ed è originario di Sorgono, in provincia di Nuoro, era andato nella cittadina gallurese per chiedere consiglio a suo fratello: sconvolto per quanto accaduto, gli ha raccontato com'erano andate le cose, quel venerdì notte al The Cube di via Venturi. Verso le quattro e mezza, quando la festa “Barbagia Rock” volgeva al termine, l'incontro con quel trentenne sconosciuto, uno sguardo storto, gli animi subito accesi, qualche parola di troppo e poi, fuori dal locale, la zuffa. I pugni. I calci. La mano che trova il coltello, i due fendenti che centrano l'antagonista al basso ventre e a una coscia. È stato il fratello a dargli il consiglio giusto: «Va' in caserma e racconta tutto ai carabinieri». Gianfranco Murru l'ha fatto poco prima di pranzo.

STESSA VERSIONE Ai militari che hanno raccolto la sua versione il giovane ha riferito i fatti in un ordine che coincide col racconto di Matteo Ghiani, il barman anche lui trentenne che era arrivato al The Cube insieme a degli amici alle tre del mattino, dopo aver finito di lavorare. Se ne stavano andando quando si erano imbattuti in Gianfranco Murru e i suoi amici. Dentro il locale c'era stata una scaramuccia. Ghiani pensava che tutto fosse finito lì. Una volta fuori, non si era accorto di essere stato seguito dal coetaneo. Dopo le coltellate, era stato soccorso dal 118 e accompagnato al Brotzu, dove è ricoverato, nel reparto di Chirurgia d'urgenza: sotto choc, dolorante, ma non in pericolo di vita.

FINE DELLE RICERCHE I carabinieri della compagnia di Cagliari si erano messi al lavoro: per tutta la giornata di sabato e fino a ieri mattina, verifiche, accertamenti, interrogatori, soprattutto negli ambienti degli studenti fuori sede di origini barbaricine. Ieri mattina, poco prima di pranzo, i militari di Tempio hanno avvertito i vertici dell'Arma a Cagliari. Fine delle ricerche. La vicenda, ora, proseguirà in tribunale.

MARCO NOCE

SEBASTIANO DEPPERU
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