Alle altre città italiane ed europee e in contemporanea con il corteo cagliaritano, anche Olbia, nella sede della Cgil Gallura, si è unita, questo pomeriggio, alla protesta pacifica per la liberazione di Julian Assange, organizzata dal comitato Free Assange Sardinia.

Entro domani, l'Alta Corte inglese deve decidere se accogliere l'appello del giornalista e fondatore di WikiLeaks, rinchiuso, da cinque anni e senza una condanna, nel carcere di massima sicurezza in Inghilterra, contro l'estradizione negli Stati Uniti, dove sarà processato per aver raccontato i crimini di guerra commessi dagli americani in Iraq e in Afghanistan.

Le mobilitazioni organizzate dagli attivisti a sostegno di Assange vogliono far pressione sui governi perché chiedano l'archiviazione delle accuse contro Assange e affinché si giunga a una soluzione diplomatica che salvi anche la libertà di informazione.

A Cagliari i manifestanti (alcune decine) si sono riuniti in piazza del Carmine: «La libertà di informazione è stata posta alle fondamenta delle democrazie perché i cittadini - si legge in una nota - per rendersi conto di quanto un governo stia realmente perseguendo l'interesse pubblico, hanno bisogno di una stampa che sia libera di indagare oltre i comunicati ufficiali dei governi. Per questo, l'attacco contro Julian Assange è un attacco contro tutti e tutte noi: significa che non avevamo il diritto di conoscere le verità che lui ha rivelato e che non avremo, in futuro, il diritto di sapere quando i governi stanno perseguendo interessi particolari anziché quelli dei cittadini».

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