Porto Torres, Rio Mannu a rischio esondazione
Ostruito da tronchi e piante, il Rio Mannu di Porto Torres è divenuto impraticabile. L’accumulo di materiale legnoso ha creato una sorta di tappo a monte e a valle, un vero rischio se la portata del fiume dovesse aumentare. Un grosso tronco d’albero ha formato alla foce una sorta di “diga naturale” che, insieme ai rami che cadono e si incastrano tra di loro, formano barriere cui si aggrappano ogni genere di rifiuto. Le associazioni Lions Club di Porto Torres, Trekking Athena e Azen Kayak sono state costrette ad annullare in via definitiva “La discesa ecologica del Rio Mannu”. La manifestazione, prevista originariamente per il 20 maggio scorso, era stata rinviata a sabato 10 giugno per il maltempo.
Nei giorni scorsi le tre associazioni si erano impegnate con mezzi e risorse umane a rendere praticabile il corso del fiume, liberando da tronchi d’albero e rifiuti il tratto compreso tra Ponte Pizzinnu e la foce. Ma le ultime piogge hanno ingrossato la portata trascinando tronchi di alberi sradicati che hanno finito per formare ulteriori barriere, ostacoli che in caso di esondazione mettono a rischio terreni e stabili vicini. «Pertanto la programmata discesa di 60 canoisti non è più attuabile», sostengono gli organizzatori, «e dimostra, purtroppo, l’attualità degli scopi che l’iniziativa si proponeva: sollecitare la pulizia del corso d’acqua almeno nei suoi 5 chilometri terminali e la realizzazione del sospirato Pit fluviale».
Nell’area è prevista, infatti, la realizzazione del progetto “Opere di difesa idraulica dalle inondazioni del fiume Mannu in Porto Torres”, un piano finanziato dalla Regione con fondi pari a circa 6,4 milioni. Per la realizzazione dell’intero progetto di valorizzazione dell’intera zona i costi stimati sono pari a 12 milioni di euro. Si apriranno nei prossimi giorni i cantieri sul secondo lotto previsto nella parte occidentale del ponte, dove sono emerse antiche opere di difesa idraulica e banchinamenti portuali della banchina fluviale. I rappresentanti delle associazioni auspicano il decollo del progetto «in grado di garantire, non solo la sicurezza dell'area intorno alla foce e al percorso del fiume, ma una ripresa economica e uno sviluppo turistico per il territorio».