Partygate, Boris Johnson si scusa ma è spettro dimissioni
Un umiliante atto di scuse in Parlamento, accompagnato da una ammissione di colpa a metà per cercare di salvarsi dallo scandalo del cosiddetto "Partygate".
È l'ultima carta giocata da un sempre più traballante Boris Johnson, sotto la pressione delle rivelazioni sulla festa organizzata nella primavera del 2020 a Downing Street, nonostante il lockdown in vigore nel Regno Unito.
Mentre le opposizioni chiedono le sue dimissioni, il premier britannico si è presentato al Question Time di fronte alla Camera dei Comuni con una dichiarazione dai toni contriti per riconoscere la sua presenza, insieme alla first lady, al party nel giardino della residenza ufficiale.
In totale ha partecipato al meeting una quarantina di persone.
(Unioneonline/F)