Le cliniche della Sardegna: "In convenzione siamo privati che fanno sanità pubblica"

22 gennaio 2025 alle 14:06aggiornato il 22 gennaio 2025 alle 14:06

Proseguono le audizioni in commissione sanità sul disegno di legge di riforma approvato in Giunta ad agosto. Oggi saranno ascoltati i rappresentanti della sanità privata. «Noi siamo privati, accreditati, convenzionati ed equiparati alle strutture pubbliche», ha spiegato prima di entrare  il presidente del settore Sanità di Unione Sanità Confapi Sardegna, Paolo Deriu. In pratica, «noi siamo dei privati che gestiscono la sanità pubblica». Ora, ammette, «le condizioni della sanità non sono bellissime, ma se ci mettiamo tutti di buona volontà si possono correggere».

Deriu fa notare che «noi svolgiamo il 65/70% delle prestazioni sanitarie e incidiamo nella spesa sanitaria il 2,5%. Quindi costituiamo un affare per la sanità. Occorre che anche gli altri, soprattutto chi dirige, si renda conto di questo». Infatti, «le nostre strutture abitualmente svolgevano l’attività con l’accreditamento e con la convenzione e non facevano pagare niente ai cittadini che ne avevano bisogno, oggi a livello di fatturati siamo al 50% col privato e al 50% col convenzionato». Insomma, «c’è una carenza di richiesta del 50%, quindi la situazione non è bella dal punto di vista sociale. Bisogna pensare alle persone che non hanno la possibilità di pagarsi la visita o l’esame strumentale».

Detto questo, «noi siamo per fare un’analisi dei costi, noi facciamo sanità sociale, e ci teniamo a ribadirlo, è una cosa fondamentale che in Italia si è sempre avuta, mentre da qualche tempo si sta cercando di spostarla da qualche altra parte e passare alla sanità imprenditoriale pura». Quanto al disegno di legge di riforma, «una parte di quello che ho letto non l’ho capita. Quindi non posso rispondere».