Ispezioni sulle navi a Cagliari: "Così garantiamo la sicurezza di tutti"
Gli obiettivi sono tre: garantire la sicurezza dei passeggeri a bordo delle navi, ma anche quella dell’equipaggio e la tutela e protezione dell’ambiente marittimo. Così ogni giorno il personale della sezione Sicurezza della navigazione della Guardia Costiera di Cagliari, sotto il coordinamento di Giovanni Sau, sottotenente di vascello, svolge delle attività ispettive su traghetti, cargo, petroliere e su ogni tipo di imbarcazione che transita nei porti del sud dell’Isola, e in particolare in quelli di Cagliari, di Sarroch e del Porto Canale.
La situazione nel panorama navale mondiale è ovviamente molto diversa. Le ispezioni sulle navi italiane solitamente non nascondono particolari imprevisti: merito dele compagnie e anche dell’azione preventiva dovuta proprio ai controlli. «Il più delle volte ci possono essere delle irregolarità sulla documentazione o sui certificati», evidenzia Sau. «Ma arrivare al fermo della nave è molto raro. Anche perché l’Italia è all’ottavo posto, in termini di sicurezza a bordo, al Mondo. Questo permette di svolgere le verifiche in modo sempre molto preciso ma con maggior tranquillità». Anche perché i militati della Guardia Costiera sono quelli che rilasciano i certificati di sicurezza che servono ad abilitare l’imbarcazione alla navigazione. E dunque la situazione sulle imbarcazioni con bandiera italiana, ma anche europea, è spesso tenuta sotto controllo. Mantenere un buon risultato a livello mondiale permette di evitare di finire nella lista nera.
Sulle navi straniere il discorso è diverso. Si tratta di controlli, a sorpresa, per verificare il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. E le irregolarità spesso sono numerose. Anche perché l’agenzia europea per la sicurezza marittima (Emsa) stila un elenco delle imbarcazioni di ogni tipologia considerate a rischio per vetustà dei cargo, per la performance della bandiera e della stessa compagnia: più si è in basso nella graduatoria è più si è oggetto di ispezione.
I numeri della sezione Sicurezza della navigazione della Guardia Costiera di Cagliari parlano chiaro. Nelle 87 verifiche effettuate nei primi dieci mesi dell’anno sono emerse 86 irregolarità. Solo una nave è risultata perfettamente in regola. In undici casi si è arrivati anche alla detenzione dell’imbarcazione per le troppe criticità (in particolare nel sistema antincendio e nei mezzi di salvataggio): detenzione che va avanti fino a quando non vengono risolte tutte le situazioni irregolari e così una nuova ispezione permette all’imbarcazione di poter riprendere la navigazione.
Sau, capo sezione Sicurezza della navigazione della Guardia Costiera di Cagliari, insieme ai colleghi, la sottotenente di vascello Martina Cezza e il luogotenente Antonio Boi, hanno svolto un’ispezione “campione” sulla motonave Corfù della Grimaldi Lines, in banchina nel porto di Cagliari. Un modo per far capire quanto siano approfondite le verifiche. Vengono analizzati le documentazioni e i certificati obbligatori, con le rispettive scadenze, presenti a bordo del traghetto. Poi ci sono le ispezioni con i controlli nella plancia di comando, nella sala macchine, la verifica del perfetto funzionamento di tutti i sistemi di sicurezza e gli spazi a disposizione dei passeggeri e quelli dell’equipaggio. Quando necessario, con la collaborazione del personale della nave, vengono fatte anche delle prove. Così anche sulla Corfù si verifica il corretto funzionamento di tutti i sistemi presenti nella plancia di comando. «Da qui si deve essere in grado di gestire ogni emergenza. Attraverso le strumentazioni e i sistemi di allarme», sottolinea il comandante della motonave, Pasquale Colicchio, «possiamo affrontare qualsiasi imprevisto. Da qui si possono, per esempio, azionare le porte taglia fuoco in caso di incendio per isolare la zona del rogo, attivare i sistemi antincendio ma anche organizzare un eventuale soccorso a persone in mare o imbarcazioni in difficoltà, ma anche lanciare un allarme. Tutto quello che viene detto in plancia è registrato».
Ovviamente a bordo non ci possono essere irregolarità nelle documentazioni e nelle strumentazioni. «Ne va della sicurezza di passeggeri e dello stesso equipaggio», ribadisce Sau. L’ispezione prosegue anche con le verifiche del funzionamento dei vari sistemi di sicurezza, come quello delle zattere e dei battelli di salvataggio, dell’equipaggiamento e del piano di evacuazione, per arrivare poi nel cuore della nave, la sala macchine.
Tra le principali irregolarità che vengono riscontrate nelle imbarcazioni con bandiere straniere ci sono quelle relative al sistema antincendio e ai mezzi di salvataggio, oltre alle carenze nei documenti. La Guardia Costiera interviene anche a seguito di segnalazioni per sversamenti a mare e per eventuali ipotesi di inquinamento: così nel caso verranno poi fatti gli accertamenti sulle navi “sospette”.
