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Via il divieto di elemosina, rinviata a oggi la battaglia in Aula 

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Mentre in piazza del Carmine scatta la zona rossa, un po’ a sorpresa salta in Consiglio comunale il dibattito sulla modifica del regolamento di polizia urbana. Per decisione dei capigruppo, il punto più caldo all’ordine del giorno della seduta di ieri è stato rinviato alla discussione di questa sera, che inizierà alle 18.

La proposta di modifica, arrivata dal consigliere di maggioranza Matteo Massa, prevede l'abrogazione dell’articolo 7, quello che riguarda il divieto di bivacco e accattonaggio. In particolare, la norma stabilita dalla precedente amministrazione guidata da Paolo Truzzu poneva limiti stringenti alle richieste di elemosina: vietato esporre cartelli, fingere menomazioni fisiche, avvalersi di bambini o animali, ostacolare l’ingresso in negozi, uffici, market, luoghi di culto o esercitare nei pressi di semafori e fermate di mezzi pubblici.

Il voto del Consiglio permetterà soprattutto di rimuovere le sanzioni, come il Daspo e multe fino a 300 euro, per «comportamenti di chi vive in una condizione di fragilità ed emergenza», aveva spiegato qualche giorno fa Massa. Resterà comunque punibile in base alle norme del codice penale chi chiederà l’elemosina con atteggiamenti molesti. La proposta ha scatenato l’ira delle opposizioni: «Il centrosinistra cancella l’unico strumento oggi a disposizione della polizia municipale per intervenire contro l’accattonaggio molesto, il degrado e l’abbandono», aveva attaccato Roberto Mura (Alleanza Sardegna), mentre Giuseppe Farris (CiviCa 2024) aveva parlato di «scelte ideologiche che limitano la possibilità di intervento della polizia locale, in un contesto in cui l’ordine pubblico è diventato uno dei principali problemi della città».

Ecco perché la discussione di oggi si preannuncia infuocata. In aula questa sera arrivano anche modifiche e integrazioni al regolamento Ztl, mentre ieri il Consiglio ha approvato l’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione. «Abbiamo verificato gli ordini del giorno approvati dal Consiglio e recepito nel Dup sia gli ordini approvati dalla maggioranza che quelli delle opposizioni, in modo che non rimangano lettera morta ma diventino obiettivi strategici e operativi», ha spiegato il sindaco Massimo Zedda.

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