Il focus

Marmilla e Sarcidano, assalto di pale e pannelli 

Il Comune di Villanovaforru scrive al Ministero: «Stop ai progetti» 

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La lotta alla speculazione energetica passa (anche) dall’azione di Comuni e Comitati che si battono in difesa del territorio da Isili a Villanovaforru.

Nel paese della Marmilla, parte dal Municipio una formale richiesta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per respingere la Valutazione di impatto ambientale relativa a due progetti per l’installazione di impianti eolici, il cui procedimento è tuttora in corso. L’amministrazione ricorda di aver già presentato osservazioni ufficiali al Ministero, segnalando criticità del progetto. Al centro della nuova contestazione c’è il metodo utilizzato per stimare la producibilità energetica: le società proponenti hanno basato i calcoli su un “anemometro virtuale”, cioè su dati simulati e non su rilievi reali. Una scelta che, sottolinea il Comune, contrasta con il Decreto ministeriale del 10 settembre 2010, che impone misurazioni concrete di almeno un anno. «L’indicazione di dati anemometrici virtuali, come ammesso dalle stesse aziende, è contro ciò che prescrive la legge – spiega il sindaco Maurizio Onnis –. Spero che l’azione del Comune di Villanovaforru sia utile a qualche altra amministrazione locale. Uno dei due progetti è quello presentato da Engie Trexenta, che prevede l’installazione di sette aerogeneratori da 6 megawatt ciascuno, per una potenza complessiva di 42 megawatt nei territori di Villanovaforru, Sardara, Sanluri e Furtei. Il secondo è quello presentato da Sorgenia, che piazzerebbe una torre eolica a 750 metri dal nuraghe di Genna Maria».

A rafforzare la posizione del Comune vi è anche la recente sentenza del Tar Emilia Romagna (n. 893/2025), citata nella nota inviata al Ministero, che ha respinto un progetto eolico analogo a causa della mancanza di rilevazioni concrete. La richiesta inviata a Roma è netta: sospendere e rigettare le procedure di Via dei due progetti.

Il caso Isili

A Isili, invece, fa discutere una sentenza del Tar Sardegna che rimette in gioco un progetto fotovoltaico che interessa il territorio comunale. La Ven. Sar. contestava davanti al tribunale amministrativo il mancato parare sul progetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica rispetto alla necessità della Valutazione di impatto ambientale (Via). i giudici hanno dato ragione alla Ven.Sar., non è un sì all’iniziativa ma certamente fa riprendere l’iter per l’autorizzazione alla costruzione di un impianto che in paese nessuno vuole.

A insorgere è il comitato “Sarcidano difesa territoriale” che ha subito incontrato il sindaco Luca Pilia. «Si tratta – dice Luigi Pisci del comitato – di un impianto fotovoltaico a terra che ha una superficie complessiva di circa 80 ettari, della potenza totale di 33,527 megawatt peak. Ricadrebbe nelle località “Balloiana”, “Brabaxiaxia” e “Monte Majore” fuori dalla zona già urbanizzata della zona industriale di Perd’e Cuaddu. Un progetto impattante, in un terreno agricolo che tanto avrebbe da dare all’economia locale».

«È l'ennesimo progetto di energie rinnovabili» ha detto il sindaco Luca Pilia, «che ricade nel nostro territorio che già ospita diversi impianti fotovoltaici che non portano benefici alle comunità locali. È un impianto fortemente impattante da un punto di vista ambientale e visivo che preoccupa le amministrazioni e le comunità locali». «Sono queste le ragioni», ha aggiunto Pisci «per cui ci opporremo in completa sintonia con le amministrazioni locali».

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