L’esperto.

«Un fenomeno legato ai venti» 

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Sgombera subito il campo da ogni equivoco. «Quello che è successo al Poetto», dove per due giorni è stata interdetta la balneazione in un tratto di mare di circa 350 metri a causa della eccessiva presenza di microrganismi fecali «ricalca esattamente il problema che si è verificato un anno fa a Santa Margherita di Pula, quando a determinare il divieto di balneazione erano stati due fattori concomitanti: l’assenza di vento», e di correnti, «e l’alta concentrazione di imbarcazioni presenti in quello specchio di mare». Andrea Alvito, biologo ambientale libero professionista, è un esperto in consulenza, progettazione, monitoraggio ed educazione ambientale. Conosce i problemi del mare, è dottore di ricerca in biologia e biochimica dell’uomo e dell’ambiente, ed esclude, rimarcando quanto detto dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che la causa della presenza di batteri al Poetto possa essere stata uno scarico fognario illegale o la rottura di una condotta fognaria. «Se così fosse stato, non sarebbe stata revocata l’ordinanza in così poco tempo», afferma.

Le analisi

Invece le analisi dell’Arpas, effettuate di nuovo nella mattinata di domenica, hanno rivelato parametri tutti nella norma dopo appena 48 ore. «L’arrivo del vento di maestrale ha “ripulito” il mare, ribadisco che se fosse stato un problema di natura diversa non sarebbe certo bastato il maestrale e sarebbe servito anche più tempo», spiega ancora l’esperto. Che, rispondendo indirettamente ai dubbi dei cagliaritani circa lo stop imposto per un tratto di mare ben delimitato, sottolinea che «esiste una rete di monitoraggio stabilita dall’Arpas che garantisce un controllo costante e minuzioso». L’agenzia regionale, in pratica, verifica con cadenza regolare la qualità delle acque, a tutela della salute delle persone.

Lo specchio di mare

«Quando i valori di contaminanti fecali sono superiori alla norma, si “chiude” solo il tratto interessato», dice ancora Alvito. E a conferma del fatto che al Poetto il problema sia stato causato dalla combinazione di diversi fatti, l’assenza di vento e di correnti, unita alle alte temperature dell’acqua, c’è proprio la revoca dell’ordinanza arrivata appena 48 ore dopo il divieto di balneazione. «Quello che è accaduto al Poetto è un fatto abbastanza eccezionale», dice. E infatti nessuno, a memoria, ricorda precedenti simili sul litorale cagliaritano. ( ma. mad. )

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