Arzachena.

Uccise il padre, il Pm: «30 anni» 

Ricostruita la notte di cieca violenza tra bastonate e deliri da Lsd 

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Un omicidio senza movente, un delitto che deve essere punito con trent’anni di carcere. Sono le conclusioni della Procura di Tempio nel processo a carico di Michele Fresi, accusato di avere ucciso il padre Giovanni colpendolo alla testa con diverse, letali, bastonate. Ieri la pm Milena Aucone ha ricostruito le fasi del delitto del 27 dicembre 2023. Il centro di Arzachena si trasformò per diverse ore in una arena, con Fresi (28 anni) in preda ad allucinazioni e deliri causati dall’abuso di Lsd (acido lisergico). La pm Aucone ha descritto ai giudici della Corte d’Assise di Sassari la vita del ragazzo di Arzachena, tra abusi di sostanze stupefacenti, le amorevoli cure del padre e momenti di “normalità”. Sino alla folle notte di violenza di due anni fa.

Una notte di follia

La requisitoria è stata ultimata dal procuratore Gregorio Capasso. Aucone e Capasso hanno scartato l’ergastolo, perché l’omicidio non avrebbe alcun movente o premeditazione, sarebbe stato il frutto di pura follia, risultato di una assunzione massiccia di Lsd. Secondo i pm, il padre avrebbe perdonato Michele, se fosse sopravvissuto. Dopo le richieste dei pm la parola è passata alle parti civili. Il penalista Giampaolo Murrighile rappresenta l’amica di Fresi, alla quale, prima di uccidere il padre Giovanni, il giovane sferrò un violentissimo colpo di bastone al viso. L’avvocato Jacopo Merlini, invece, assiste il militare dell’Arma colpito da Fresi al volto, il carabiniere ha riportato una lesione permanente ad un occhio con compromissione della vista. Un altro militare, ferito mentre cercava di fermare il giovane di Arzachena, è rappresentato da Valentina Gobbi e Fabio Baldinu. Le parti civili non hanno condiviso in toto la linea della Procura della Repubblica di Tempio.

«Voleva uccidere»

In particolare, l'avvocato Massimo Schirò, legale della compagna della vittima. Schirò ha detto: «Il movente c’è. Dopo la serata del 27 dicembre, Giovanni Fresi avrebbe denunciato il figlio. Questo ha portato il giovane a eliminare il padre». Il 23 settembre la parola passerà alla difesa, l’avvocato Pier Franco Tirotto, la sentenza è prevista per il sette ottobre.

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