«Risurrezione, grazie e coraggio». Sono le tre parole sulle quali il vescovo di Iglesias, Mario Farci ha articolato la sua omelia durante le celebrazioni per il funerale di don Giulio Corongiu, scomparso tragicamente domenica pomeriggio, a seguito di un incidente stradale.
A concelebrare con il pastore della chiesa sulcitana, il vescovo emerito Paolo Zedda, il vescovo di Alghero Mauro Maria Morfino e tutti i sacerdoti che costituiscono il presbiterio diocesano. Chiesa gremita e lutto cittadino, ma anche il sagrato pieno di gente che ha potuto seguire la cerimonia attraverso uno schermo gigante per i saluti al parroco buono di Nostra Signora di Bonaria. Si è rivolto soprattutto ai ragazzi dell’oratorio, particolarmente cari a Don Giulio, monsignor Farci. «Noi risorgiamo, questo da senso alla nostra vita - ha detto il capo della chiesa diocesana - lui, don Giulio, ci direbbe grazie e noi ringraziamo lui, per la vita che ha fatto, per l’esempio che è stato. Coraggio perché l’altro compito che abbiamo è quello di guardare avanti proiettandoci al futuro». In chiesa una delegazione arriva da Torino. Sono i suoi allievi che lo hanno incontrato come insegnante di inglese. Hanno messo un cartello con la scritta “Thank you” e tra le lacrime ricordano quando a Torino, il loro amato don Giulio organizzava gare di caccia al tesoro che coinvolgevano tutta la città. Ogni estate, li aspettava a Sant’Antioco.
Picchetto d’onore davanti alla bara, da parte degli uomini della marina militare in omaggio alla patrona dei marinai e al parroco della sua comunità. Tantissime le associazioni di volontariato presenti. In chiusura il sindaco Ignazio Locci ha voluto mettere in evidenza le caratteristiche nel dialogo di don Giulio. «Aveva il dono dell’ascolto e con poche parole, riusciva a donare conforto - ha detto - soprattutto nei momenti bui della vita che capitano a tutti». Il fratello Mario Corongiu, ex sindaco del paese, ha raccontato sui social il suo dolore. «Capitano situazioni di enorme portata, che un contenitore pur grande di dimensioni, non riesce a contenere. Il dolore per esempio. Per questo dolore non ho un contenitore adatto, non so dove metterlo, lo devo subire e lasciare che mi travolga. Mancherai Giulio, manchi già». Il vescovo ha fatto sapere che proprio lunedì don Giulio avrebbe festeggiato i suoi 58 anni di sacerdozio. C’è un immenso patrimonio umano che adesso attende una nuova guida. Provvisoriamente reggerà l’incarico don Elio Tinti, parroco della chiesa di Santa Maria Goretti, con don Leonrdo Crobu. (s. g.)
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