Una proposta di legge per mettere al centro le famiglie, il lavoro e la qualità della vita. La lista civica Uniti per Alessandra Todde presidente, a iniziare dal consigliere regionale Sebastian Cocco, crede nella possibilità di rilanciare questi principi e ha deciso dunque di mettere nero su bianco una proposta “Sardinia family”, presentata ieri alla biblioteca Satta di Nuoro.
La presentazione
A parlarne un parterre delle gtandi occasioni: il sindaco di Nuoro Emiliano Fenu, il vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau, e lo stesso Sebastian Cocco, il direttore generale della presidenza della Giunta regionale Giovanni Deiana, la docente dell’Università di Cagliari Ester Cois, Stefania Defrancesco, dirigente del Distretto famiglia Val di Fiemme, e il consigliere regionale del Trentino Alto Adige Michele Malfer, oltre al consulente Family audit Luigi Gonario Marteddu e la presidente della Regione Alessandra Todde. «Da anni, sul tema, stiamo guardando a misure adottate in altri territori come il Trentino Alto Adige - dice Todde -. In Sardegna il senso di precarietà blocca la paura del futuro e di sviluppo». Aggiunge Cocco: «I temi della natalità, spopolamento e occupazione femminile, da anni occupano il dibattito politico e non vengono mai presi davvero in considerazione. Con questa legge, noi proponiamo di creare un sistema organico. Ci rifacciamo a un modello vincente che è quello del Trentino, che ha invertito la rotta della natalità e spopolamento. L’obiettivo è quello di creare un circuito virtuoso di conciliazione tra vita e lavoro».
Persone e imprese
Tra le misure da mettere in campo, per la lista Uniti per Todde, ci sono l’incentivo a una nuova cultura d’impresa “family friendly”, più attenta alle persone e al territorio, e di conseguenza promuovere la conciliazione tra genitorialità e il benessere dei figli, ma anche rafforzare la coesione sociale e il ruolo nelle comunità anche attraverso la premialità per enti e aziende che investono nel benessere familiare e nell’innovazione organizzativa. Si intende, inoltre, istituire la Carta sarda per la famiglia che offre agevolazioni e riduzioni di costi e tariffe. Oltre a questo ci si vorrebbe concentrare sulla formazione. A illustrare questi aspetti è stato Gonario Marteddu, mentre il sindaco Fenu ha affermato che «uno dei problemi è il declino demografico. Mettere al mondo dei figli, tra problemi di carattere economico, sociale, lavorativo, è un atto di coraggio». Frau e l’assessora Marielena Motzo hanno invece sottolineato che è «una proposta di legge molto sentita».
Defrancesco e Malfer dal Trentino Alto-Adige hanno parlato dei progressi nella loro Regione con 343 organizzazioni family friendly e 1171 che aderiscono ai Distretti famiglia. L’esperta Ester Cois è entrata nel cuore del problema: «Il costo dei figli, la cura degli anziani e delle persone fragili, in termini economici e di tempo, si riflette sulla società. Le donne studiano di più, hanno voti più alti e si laureano prima rispetto agli uomini, ma incontrano difficoltà a livello lavorativo e di occupazione. Se raggiungessero lo stesso livello occupazionale degli uomini, il Pil raddoppierebbe». «Il progetto era nei cassetti regionali da tempo. Abbiamo pensato alle politiche familiari in un’ottica nuova non come problema sociale, ma motivo di sviluppo socio economico; e dunque un’opportunità», ha concluso Giovanni Deiana.
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