«In Sardegna va ricostruito il settore cerealicolo, rilanciando le produzioni di grano, mais e granaglie in genere. L’Isola può dare un utile contributo, a condizione che venga garantita continuità produttiva al settore con politiche di sostegno, in deroga anche alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato, in modo da rendere remunerative per le aziende le produzioni». La Cia Agricoltori Italiani Sardegna denuncia le difficoltà del settore, dovute principalmente al calo del prezzo delle produzioni, e chiede che l’Ue e il Governo tutelino gli agricoltori: il prezzo riconosciuto ai produttori per le vendite del grano è sceso sotto la soglia dei 30 euro al quintale. Ue e Governo italiano devono tutelare il settore contro l’import selvaggio e la concorrenza sleale.
«Con l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, oggi fuori controllo a causa dei dazi, delle guerre, delle speculazioni di mercato, oltre che per gli effetti dei cambiamenti climatici, le produzioni di granaglie stanno subendo una destabilizzazione che sta portando il settore fuori dal processo produttivo, con un grave impoverimento dei territori, in Sardegna e nel resto del Paese», dice il direttore Cia, Alessandro Vacca.
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