L'applicazione delle nuove tecnologie nel lavoro in archeologia e le relazioni con le altre discipline tra antropologia e genetica stanno fornendo importanti informazioni sugli individui che hanno vissuto e antropizzato i territori nella storia.

Saranno proprio queste scoperte, in Marmilla e Trexenta, con la loro applicazione in archeologia e nel lavoro degli esperti e l’interazione verso le altre discipline che saranno i fili conduttori della prima conferenza di “Incontri culturali a Barumini" il ciclo di appuntamenti che ripartono da venerdì 16 febbraio (ore 17.30) al Centro G. Lilliu di Barumini. La serie di appuntamenti organizzata dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, all’interno del percorso di formazione del proprio personale, rappresenta un momento importante per confronti e approfondimenti sui tanti temi che ruotano attorno alle mille sfaccettature di archeologia, storia e cultura della Sardegna nuragica.

Il primo incontro sarà condotto da Gianfranca Salis (Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna), con l’approfondimento intitolato: "Recenti indagini archeologiche tra Trexenta e Marmilla”. La conferenza farà scoprire ai presenti uno spaccato importante di Marmilla e Trexenta che hanno un numero importante di siti e monumenti che hanno fatto la storia della letteratura archeologica sarda.

“Negli ultimi anni in questi territori grazie alla collaborazione tra Soprintendenza ed enti locali sono stati effettuati scavi e restauri che consentono di leggere le trasformazioni delle comunità lungo un arco cronologico molto ampio, ricostruendo alcuni momenti importanti della storia del territorio e della storia della Sardegna”, sottolinea Salis.

“Un appuntamento che abbiamo fortemente voluto rilanciare sia per proseguire nel percorso di formazione del nostro personale già altamente qualificato che per consentire nuovi approfondimenti sui tanti temi che coinvolgono il mondo archeologico del nostro territorio, grazie a letture sempre nuove e in confronti utili per raccontare al meglio il nostro patrimonio culturale”, aggiunge Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione.

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