Caduto dalle nuvole
Caffè Scorretto
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N on vede e non sente ma, a differenza di una delle tre scimmiette, parla per tentare di spiegare l’inspiegabile dall’alto della cadrega che allunga le distanze dal comune mortale. Pur escludendo che il ministro Adolfo Urso appartenga, a differenza del nome di origine tedesca, a chi è abituato a guardare il cittadino dall’alto e quindi può permettersi anche il “salta fila”, dalla nota faccenda denunciata da Luca Zingaretti nel ruolo dell’irreprensibile commissario Montalbano, non ne esce bene. All’accusa di aver usato la scorta per accompagnare la moglie e il figlio in aeroporto e imbucarli a umma a umma col classico “fateci largo che passamo noi” risponde con l’antica, intramontabile spiegazione: “ero al telefono per questioni urgenti, non mi sono accorto di niente”. Il giorno dopo aggiunge che la moglie due anni fa aveva ricevuto minacce e questo giustificava la presenza della scorta. Il particolare decisamente non a margine, non cancella nei cittadini comuni il senso amaro del privilegio riservato ai potenti e annulla la giustificazione usata e abusata: non ne sapevo niente, ma perché cosa è successo? La lista dei caduti dalle nuvole con la “manna” appiccicata è lunga. Vanno scusati, se presentano le scuse, altrimenti vale la risposta data a chi gonfiandosi il petto, aveva urlato il classico “lei non sa chi sono io”. “Normalmente un fesso”.