Una completa immersione nel suggestivo mondo cinematografico dell'irripetibile regista italiano grazie a una esposizione che tanto racconta e ancor di più emoziona la memoria. Un omaggio straordinario, quindi, al genio cinematografico di Federico Fellini e al talento innovativo del montatore Leo Catozzo che si sviluppa in un percorso tra ciak in legno, locandine dei film felliniani più celebri e i motoveicoli dei capolavori del maestro sino ai dipinti e bozzetti realizzati da sua mano.

La mostra - La Dolce Vita di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà - sarà visitabile per tutto dicembre negli spazi dell'ArtPort Gallery dello scalo di Olbia Costa Smeralda.

Inaugurata lo scorso 4 dicembre, la mostra è nata dalla volontà de l'associazione culturale Il Leone e le Cornucopie con la concessione di alcuni iconici esemplari che hanno reso celebri molti dei capolavori del regista.

L'esposizione fotografica-documentale

Chi ha l'occasione di intrattenersi ad ammirare la retrospettiva curata dal giornalista Fabio Alescio ha la fortuna di avvicinarsi a un aspetto diverso del maestro. In effetti, protagonisti della prima sezione, situata agli Arrivi, sono i motocicli, scelti con cura per le sue pellicole e, talvolta, persino ideati da lui stesso: elementi che hanno attraversato quasi tutta la produzione cinematografica di Fellini. Le due ruote, in effetti, pur mai appartenute alla vita personale del regista, hanno occupano un ruolo simbolico nei suoi lungometraggi, rappresentando libertà, ribellione e modernità.

Ci siamo attivati un anno fa con un gruppo di ricerca perché avevamo il desiderio di presentare una retrospettiva sul Maestro Fellini visto da un’ottica forse inusuale. In un processo ideale siamo quindi arrivati a studiare anche il Fellini più inedito, quello che emerge dal profondo sodalizio umano e professionale con Leo Catozzo.”, riferisce il curatore.

Le due ruote

Ecco che negli spazi dell'aeroporto di Olbia si trovano, disposti ognuno con il suo riservato corner, ben nove icone tutte concesse dal Museo Sidecar di Cingoli e restaurati dallo studioso del cinema Costantino Frontalini. Si intravedono: il motocarro di Zampanò de La Strada (1954), un veicolo spartano che ricorda il poetico vagabondare del personaggio interpretato da Anthony Quinn; la Vespa dell'intramontabile La Dolce Vita, sulla quale i paparazzi fuggivano dopo aver immortalato scatti rubati; la Harley-Davidson del memorabile Amarcord, che il regista trasformò in un archetipo fascinoso del motociclista; e ancora la Ducati Indiana 650 de La Voce della Luna (1990), ultima opera del regista, poi il sidecar utilizzato in I Clowns (1971), che rievoca il tanto caro mondo del circo e la Moto Guzzi 500 de La Città delle Donne (1980).

L'esposizione si completa con pannelli esplicativi che raccontano il contesto cinematografico e le modifiche apportate alle motociclette per adattarle al set.

Il legame con Leo Catozzo

La seconda parte del percorso espositivo si sofferma sul profondo sodalizio umano e professionale con Leo Catozzo, montatore di molti importanti suoi film, come La Strada, Le Notti di Cabiria, La Dolce Vita e 8½. In esposizione, alcuni prototipi originali della nota pressa Catozzo, invenzione che ha cambiato per sempre il montaggio cinematografico. La Cabiria fu, infatti, utilizzata per la prima volta durante la lavorazione de Le Notti di Cabiria, consegnando a Leo Catozzo un Oscar Tecnico (Technical Achievement Award) nel 1990.

Questo secondo filone della mostra offre al pubblico un aspetto più intimo del regista. Fondamentale è stata la collaborazione con la famiglia Catozzo per la presenza di vari materiali provenienti dall'archivio privato del figlio Alberto.

Una postazione multimediale è stata, poi concepita così che il pubblico più interessato possa intrattenersi con filmati e interviste originali a Federico Fellini.

Oltre la mostra

Il progetto organizzato all'ArtPort Gallery dello scalo di Olbia Costa Smeralda è appassionante oltre che utile a far sì che la nostra memoria possa avvicinarsi ancora ai grandi esempi che hanno fatto immensa l'Italia, in questo caso il cinema. Federico Fellini resta una figura di innovazione per il suo tempo, poetico e generoso nelle sue scritture, delicato e avvolgente in ogni sua pellicola che ancora oggi sono una ricchezza nazionale.

La stessa Presidente dell'associazione culturale Il Leone e le Cornucopie, Tiziana Biscu ha spiegato lo spirito con cui tutto si è costruito: «Una iniziativa di alto pregio culturale e di vocazione internazionale, per la prima volta a Olbia e in aeroporto, porta della città, che qui vede transitare tante persone anche durante il periodo natalizio». Durante l’inaugurazione sono state distribuite copie del volume Leo Catozzo: La dolce vita di Fellini e Catozzo, a cura di Silvia Nonnato.

La mostra sarà accessibile ai viandanti e ai curiosi sino al 31 dicembre, con ingresso libero e si potrà, addirittura, assistere alle proiezioni di due film vincitori dell'Oscar: La dolce Vita e Amarcord, rispettivamente l’11 e 13 dicembre alle ore 20:00 nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. Il 16 dicembre a partire dalle ore 21:00 sarà la volta del doppio evento musicale con l’esibizione del maestro Gian Domenico Anellino che eseguirà le più famose colonne sonore del cinema e la performance del Gruppo Gospel di Olbia Movin’on Up Gospel Choir che concluderà la serata con i canti natalizi.

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