L’amore con Luca, il periodo difficile dopo le accuse di furto in Rinascente, il rapporto complicato con il padre.

Marco Carta, reduce dal San Marino Song Contest, si  racconta a tutto tondo a Verissimo. «La vita sentimentale va bene, va molto bene», dice il cantante cagliaritano 39enne a Silvia Toffanin. Si è ripreso ormai dalla fine della relazione con Sirio. «Volevamo sposarci, ma poi alcune cose ci sono sfuggite di mano e così quella storia è finita». Oggi nel suo cuore c’è Luca: «Per me è un raggio di sole. Sono molto felice e pieno di nuova linfa».

Niente a che vedere con l’incubo che ha vissuto nel 2019, quando fu accusato di avere rubato alcune magliette all’interno della Rinascente di Milano. Fu poi assolto con formula piena per non aver commesso il fatto.

«Le persone – ricorda - erano un po' disorientate, la stampa faceva tanta confusione dopo la notizia dell'assoluzione. Quello è stato un momento in cui mi sono sentito solo, giudicato, la mia voce non riusciva a coprire tutte le voci che la massa emetteva, le prime settimane non uscivo di casa, avevo il terrore di cosa sarebbe passato».

Carta, cresciuto con gli zii, ha parlato anche dei suoi genitori, a partire dall'amatissima madre Monica, morta quando aveva appena 10 anni. Poi il padre, anche lui scomparso quando era solo un bambino. Valter Carta si era rifatto un’altra famiglia: «Continuavo a chiedermi perché lui non avesse voluto conoscermi, sono stato geloso di tutti i miei compagni di classe alle elementari, perché io non avevo quello che avevano loro». Da grande ha scoperto che il genitore aveva delle dipendenze: «Questo è un paradosso, perché questa scoperta ha dato pace ai puzzle che non riuscivo a comporre. L'ho odiato, ma quando ho saputo delle sue dipendenze, ho pensato a un uomo fuori di sé, che si era ammalato, a quel punto ho smesso di odiarlo, ho capito che una parte di sé non era consapevole di avermi, questa cosa mi ha aiutato a far pace con i demoni che avevo dentro. Se ci fosse ancora prima gli direi qualcosa di brutto, poi lo abbraccerei». 

(Unioneonline)

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