Un’annata soddisfacente per quantità (+15%) e qualità del vino, con la Sardegna che punta all’ “ottimo”. Sono le previsioni della vendemmia 2022 di Assoenologi, Ismea e Uiv.

Il 2022 nell’Isola è stato caratterizzato da un primo semestre con poche piogge e da assenza di gelate. Temperature molto alte invece in estate, con qualche sporadica precipitazione e grandinate che hanno creato lievi danni sulle uve nel sud dell'isola (Cagliaritano) e in Gallura.

Fortunatamente, nonostante la siccità, le piante hanno beneficiato delle forti riserve idriche accumulate lo scorso autunno e fino a luglio non hanno sofferto.

Tutte le uve - secondo l'indagine di Assoenologi, Ismea e Uiv - mostrano un'ottima qualità, sia le varietà a bacca bianca precoci come il moscato e le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon, sia varietà tradizionali come il Nasco, la Malvasia, il Nuragus, il Torbato. Il Vermentino si mostra in un uno “stato di grazia” sia in termini di qualità che di quantità e sposta dal punto di vista quantitativo la bilancia della produzione nell’intera Isola.

Per quanto riguarda le uve a bacca rossa si conferma l'ottimo stato sanitario e l'alta qualità sia per i vitigni tradizionali più diffusi come il Cannonau, il Carignano ed il Monica, sia per i cosiddetti vitigni minori come il Cagnulari e il Nieddera.

Con una previsione di 515 migliaia di ettolitri di mosto e vino, la produzione dovrebbe dunque riallinearsi con un'annata media, in aumento rispetto allo scorso anno dovuto principalmente alla mancata perdita del vermentino. 

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata