Verso il crac del colosso immobiliare cinese Evergrande: 305 miliardi di debito
Le difficoltà del gruppo rischiano di trascinare il comparto. Tremano le borse europee
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Tocca il fondo il China Evergrande Group, il colosso immobiliare di Pechino che, con un indebitamento di 300 miliardi di dollari, ha annunciato di non riuscire più a pagare gli interessi sui prestiti in scadenza in questi giorni.
Il titolo ha perso il 18,11% alla borsa di Hong Kong e molti analisti ormai si aspettano il crac del gruppo che, come avvenuto tredici anni fa per Lehman Brothers, potrebbe causare una crisi dell’intero comparto e sta già facendo tremare i mercati europei.
Il gruppo ha 70 miliardi di dollari di fatturato (-1,9% annuo) e utili pari a 2,5 miliardi (-55,7%), in base ai dati del 2020, che ha rappresentato un’annata negativa. Conta 200mila dipendenti; 3,8 milioni di persone lavorano grazie all’indotto prodotto dalla società.
Fondata a Guangzhou con il nome di Hengda Group nel 1996 da Xu Jiayin, la mission principale della holding è quella di vendere appartamenti ai ceti medio-alti.
Ha all’attivo attualmente più di 1.300 progetti in più di 280 città in tutta la Cina, con asset che vanno ben oltre il semplice sviluppo immobiliare: dalla produzione di auto elettriche (Evergrande NEV è quotata a Hong Kong) ai media, alle aziende alimentari e delle bevande e alle squadre di calcio, tra cui il Guangzhou Fc, il team allenato in passato da Marcello Lippi e ora da Fabio Cannavaro.
La società ha avuto un’enorme crescita per oltre un ventennio, sostenuta principalmente dai finanziamenti a sostegno di un'espansione a debito, che ora però ha raggiunto la cifra di 305 miliardi di dollari.
(Unioneonline/F)