Il salvataggio delle banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, pesa sia sul deficit sia sul debito italiano.

Lo ha affermato Eurostat, l'istituto di statistica dell'Unione europea.

Nel dettaglio, l'impatto sul deficit è di circa 4,7 miliardi di euro, pari all'intervento per cassa a favore di Intesa Sanpaolo, che ha inglobato una parte degli istituti con un'operazione avvenuta nel mese di giugno dello scorso anno, mentre sul debito pesano 11,2 miliardi di euro, includendo le garanzie del Tesoro sull'operazione.

Nello studio Eurostat prende in considerazione l'iter di liquidazione degli istituti bancari veneti, calcolando la differenza tra le uscite complessive (pari a 14,7 miliardi) e le presunte entrate (stimate in 10 miliardi), che saranno frutto soprattutto del recupero di alcuni crediti cosiddetti "deteriorati" (non performing loans). Il risultato è un impatto negativo di 4,7 miliardi a valere sul deficit pubblico (la differenza tra quanto lo Stato italiano spende e quanto incassa).

Per quanto riguarda invece il debito, Eurostat considera le obbligazioni pari a 6,4 miliardi verso Intesa Sanpaolo come prestito e il finanziamento necessario per l'intervento di cassa a favore della banca milanese per 4,8 miliardi: l'impatto totale sul debito è quindi di 11,2 miliardi di euro.

Nell'ultima stima pubblicata, che risale all'inizio di marzo, l'Istat aveva calcolato un deficit in rapporto al Pil, nel 2017, in calo all'1,9%, a fronte del disavanzo del 2,5% del 2016.

L'istituto aveva tuttavia precisato che tale risultato non includeva il conteggio degli effetti del salvataggio delle banche venete.

(Unioneonline/F)

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