Il turismo è stato il primo settore ad entrare in crisi in seguito alla pandemia da coronavirus e sarà l’ultimo ad uscire. A dirlo è Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, alla 72esima assemblea degli albergatori italiani a Parma, alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

“Nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9% rispetto al 2019 – spiega Bocca -. Sottolineo che i dati citati riflettono la media nazionale e che ci sono località e imprese in cui la perdita è molto più consistente. Con l'inizio del nuovo anno, purtroppo, la situazione è ulteriormente peggiorata”.

Inoltre, “le strutture turistico ricettive e termali sono quelle che continuano a pagare il prezzo più alto. Nel 2019 il valore aggiunto dei servizi di alloggio era stato pari a 27 miliardi di euro, facendo segnare un incremento del 32% rispetto ai 20,4 miliardi del 2013. Con ogni probabilità, la crescita si sarebbe ulteriormente rafforzata se non fosse comparsa la pandemia”. Mentre, prosegue il presidente degli albergatori, nel 2020 il valore aggiunto “si è dimezzato rispetto ai livelli del 2019” (-54%). La tendenza è proseguita nel 2021, con un calo del 32% rispetto al 2019.

Segnali negativi anche per quanto riguarda le presenze turistiche, in base ai dati forniti da Bocca, il 2020 si è chiuso con una perdita di 228 milioni di pernottamenti, equivalente a un calo medio del 52,3% rispetto all'anno precedente, con punte che in alcune località hanno superato l'80%. “Nel 2021, nonostante i segnali positivi registrati nella seconda metà del mese di luglio e nel mese di agosto in alcune località che si rivolgono prevalentemente al mercato interno, sono mancate all'appello - dice ancora - 156 milioni di presenze turistiche, con un calo del 35,8% rispetto al 2019, di cui 118 milioni relative ai turisti stranieri”. Mentre in un anno “normale” i turisti internazionali contribuiscono per il 50,5% al totale dei pernottamenti e la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro.

Il personale si allontana sempre più dal settore e mancano “collaboratori validi, professionalmente competenti e motivati”.

“Possiamo e dobbiamo guardare al futuro con fiducia. Ritornare al nostro lavoro, riaprire le nostre case agli ospiti che abbiamo a lungo atteso, illuminare con le nostre luci le nostre città e riempirle di nuovo delle mille voci che tanto ci sono mancate. Il turismo è pace, incontro, conoscenza, esperienza dell'altro. Un mondo con più turismo è un mondo migliore", ribadisce Bocca.

(Unioneonline/s.s.)

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