Numerose - e incisive - le novità previste dal nuovo 730 precompilato.

Prima fra tutte l'aumento significativo della quantità di informazioni contenute nel modello, che sarà scaricabile dal 15 aprile sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in questo modo sarà più semplice e immediato ottenere alcune detrazioni, a partire da quelle, estremamente rilevanti, per le spese sanitarie (che l’anno scorso occorreva richiedere separatamente).

La dichiarazione è utilizzabile dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, con l'esclusione di coloro che hanno redditi corrisposti da un unico sostituto d’imposta e non usufruiscono di particolari detrazioni.

Ai lavoratori autonomi - ad esempio le partite IVA - e a chi ha redditi d’impresa è invece riservato il modello Uni.Co.

SPESE SANITARIE - La principale buona notizia per i contribuenti, come detto, riguarda le spese sanitarie: il modello 2016 godrà di un "tesoretto" di 14,5 miliardi di sconti relativi a questo specifico comparto.

Verranno inseriti ben 520 milioni di informazioni, di cui 400 milioni sono stati recuperati dal Sistema Sanitario Nazionale (per un valore di 1,5 miliardi di euro), mentre i residui 120 milioni sono stati ricavati dal sistema Tessera Sanitaria: il loro valore ammonta a 13 miliardi di euro. Complessivamente, fanno appunto 14,5 miliardi di spese da indicare nello spazio per le detrazioni.

Come sottolinea l'Agenzia delle Entrate, dal conto “restano escluse le sole spese sanitarie per i farmaci da banco, che non necessitano della prescrizione medica”.

Altre novità di rilievo sono l'indicazione delle spese universitarie, di quelle funebri e i dati della previdenza complementare.

LO SPID - Da segnalare, infine, l'arrivo di Spid, il nuovo sistema pubblico di identità digitale che permette ai cittadini di accedere con credenziali uniche a tutti i servizi online delle pubbliche amministrazioni e delle imprese aderenti.

GRANDE FRATELLO DEL FISCO - Ma è già polemica sull'entrata a regime dell'anagrafe dei rapporti finanziari istituita col decreto Salva Italia del 2011. Entro il 30 marzo banche, poste e altri operatori finanziari dovevano infatti fornire tutte informazioni sui clienti, relative al 2015, dall’Agenzia delle Entrate, che le utilizzerà "per le analisi del rischio di evasione".

Tutte nel senso letterale del termine: movimentazioni del conto corrente, saldi d’inizio e fine d’anno, giacenza media, depositi, investimenti. Dati sull’utilizzo delle carte di credito e sui bancomat, numero di accessi alle cassette di sicurezza. Informazioni che l'Agenzia delle Entrate potrà incrociare con i dati sui redditi dichiarati per verificare le posizioni sospette.
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