Autotrasportatori sardi in fermento per l'imminente entrata in vigore dell'ordinanza firmata dal presidente della Regione e che impone controlli per chi sbarca in Sardegna a partire da domani.

La norma, infatti, non prevede vie preferenziali per i conducenti dei tir, circa 400 quelli che quotidianamente rientrano nell’Isola attraverso i porti dell'area Nord e che fanno spola con il resto d'Italia.

Secondo quanto disposto, quindi, a ogni rientro gli autisti dei mezzi dovranno sottoporsi al tampone, certificare la negatività o a stare fermi in quarantena.

"Per la terza volta nel giro di un anno - commenta Giovanni Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti - ci troviamo in questa situazione, è una storia già vissuta. Di fatto, da domani, a ogni rientro nell’Isola rischieremo di essere costretti a una via crucis fatta di attese snervanti e tempo perso".

Mellino chiarisce di essere "totalmente d'accordo sul tutelarci e tutelare la Sardegna in zona bianca" ma, aggiunge, "sarebbe necessario ricordarsi che quando gli autisti rientrano nell'Isola non lo fanno per vacanza o per diletto, lo fanno per tornare a casa dai loro cari o, per la maggior parte delle volte, per scaricare materiale deperibile da consegnare al più presto; parliamo di derrate fresche, medicinali oppure bestiame vivo e tantissime volte autisti e mezzi hanno i minuti contati per svuotare i rimorchi, ricaricarli per poi imbarcarsi nuovamente".

La paura, insomma, è quella per cui "ci vogliano ore per effettuare i test". Per questo si chiedono "corsie differenziate, dedicate e rafforzate da personale sanitario per tagliare al massimo i tempi di attesa. Noi faremo la nostra parte, come l'abbiamo sempre fatta, ma vorremmo non essere penalizzati nel nostro lavoro. È necessario lavorare per scongiurare ciò che sta succedendo al Brennero dove, per varcare i confini verso l’Austria, gli autotrasportatori sono costretti a ore e ore di file chilometriche per effettuare quotidianamente i test antiCovid". "In ultimo – conclude il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna - vorremmo ricordare che noi siamo quelli che hanno consentito alla Sardegna, e a tutto il Paese, di andare avanti quanto tutto era chiuso e la prima ondata di virus aveva messo ok l'Italia".

(Unioneonline/s.s.)
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