Le prime notizie da Palazzo Chigi, nel pomeriggio, parlavano di un ribasso delle accise di 8,5 centesimi al litro per il carburante e subito nei porti sardi, dove protestano da giorni gli autotrasportatori, si era deciso di proseguire.

Quegli 8,5 centesimi di taglio del prezzo al litro più tardi sono diventati 25, sempre per un mese in attesa di vedere che cosa accadrà alle quotazioni dei carburanti, e allora cambia tutto: con un ribasso così la protesta di imprenditori, padroncini e dipendenti dell'autotrasporto sardo potrebbe finire, anche perché gli stessi autotrasportatori non guadagnano da lunedì. 

Lo stabiliranno stamattina, a Cagliari (porto di via Roma e Porto industriale) come a Olbia e a Porto Torres, ma non ci sono tanti dubbi: “Credo che decideremo di smobilitare da tutti i presidi organizzati negli scali marittimi dell'Isola – commenta Pietro Muscas, tra i leader della protesta spontanea degli autotrasportatori sardi -. Certo, gli iniziali 8,5 centesimi iniziali di ribasso del prezzo alla pompa erano una miseria, mentre i 25 centesimi al litro ci fanno recuperare un margine di guadagno sufficiente”.

Ci sarà un confronto anche con il Movimento pastori sardi, che affianca gli autotrasportatori in questa protesta.

L’INDAGINE DELLA PROCURA – Intanto sono due le ipotesi di reato sulle quali potrebbe lavorare nei prossimi giorni la Guardia di Finanza di Cagliari nell'inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo per capire se la corsa sfrenata al rialzo dei prezzi del carburante e dei generi alimentari sia dovuta a reali difficoltà negli approvvigionamenti e nella filiera produttiva oppure - questo il sospetto - sia legata a una speculazione: rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato e manovre speculative su merci.

L'inchiesta è stata affidata al pm Giangiacomo Pilia ed è ancora priva di indagati. La decisione del procuratore facente funzioni Paolo de Angelis di aprire un fascicolo (al momento esplorativo) è dovuta a un doppio spunto: le dichiarazioni del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha parlato di una “colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini” riguardo l'impennata del costo di benzina e gasolio; l'esplosione dei prezzi della pasta a Cagliari (nei giorni scorsi gli indicatori indicavano il capoluogo sardo come città più cara a livello nazionale). Il lavoro delle Fiamme Gialle non si annuncia semplice. 

(Unioneonline)

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