L’inverno si avvicina e per la guerra in Ucraina il taglio dei consumi di elettricità è praticamente obbligatorio.

Bruxelles si appresta a varare la prima parte del pacchetto sull'energia mettendo sul tavolo innanzitutto la riduzione della domanda elettrica, ma anche la tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell'energia e il contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili.

Nelle prossime ore la Commissione discuterà a Strasburgo le misure e, salvo colpi di scena, non ci sarà il price cap: con Mosca che ha chiuso i rubinetti appare superato, ma soprattutto un tetto ai prezzi generalizzato al gas importato dall'Ue, sostenuto da una quindicina di Paesi Italia in testa, non incontra il consenso necessario. 

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen terrà poi il discorso sullo Stato dell'Unione alla Plenaria dell'Europarlamento, intervento attesissimo anche perché sarà la prima occasione in cui la Commissione illustrerà le sue proposte sull'energia.

LE MISURE - Da quanto emerge, l’Ue individuerà una soglia mensile di riduzione del consumo - che dovrebbe aggirarsi attorno al 10% - che ogni Paese dovrà rispettare. Il raffronto sarà fatto rispetto al medesimo mese di riferimento e sulla base di una media di consumi dei 5 anni precedenti al 1 novembre 2022. Ma spetterà ai governi nazionali decidere in quali ore far scattare il taglio.

Nella bozza della proposta si legge che "la riduzione obbligatoria dovrebbe risultare" da un taglio operato "in 3-4 ore per giorno lavorativo in media”, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. Tale fascia - si legge ancora - può includere "anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili". Nella scelta di queste ore gli Stati membri "hanno un margine di discrezionalità" che si estende anche agli ambiti di applicabilità del taglio ai consumi. Ma con il pacchetto - che seguirà l'iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità - per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe essere di fatto impossibile.

La cosiddetta "windfall tax" (tassa sugli extra-profitti) avrà come cardine un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas. Il limite si applicherà ai ricavi per megawattora: l'orientamento dei giorni scorsi era di fissarlo attorno ai 200 euro. Le eccedenze dei ricavi derivanti dall'applicazione del cap dovranno essere “girate” a cittadini e imprese "esposti a prezzi elevati dell'energia elettrica", si legge nella bozza. 

(Unioneonline/D)

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