Sessantanove tavoli aperti, con il futuro in bilico per oltre 80mila lavoratori.

Si apre così il 2022 sul fronte delle crisi aziendali in Italia. Situazioni che in alcuni casi si trascinano da anni e che riguardano anche settori strategici, come il trasporto aereo (si pensi alla vertenza Air Italy, con 1.322 dipendenti che a breve riceveranno la lettera di licenziamento della compagnia) e l’automotive.

A delineare un quadro della situazione è Luca Annibaletti, coordinatore della nuova struttura per le crisi d'impresa del ministero dello Sviluppo economico, che si è insediata ufficialmente poco meno di un mese fa.

"In base all'istruttoria condotta dalla struttura, i tavoli di crisi attualmente aperti presso il Mise sono 69, con 55 tavoli attivi e 14 di monitoraggio per un totale di oltre 80mila lavoratori coinvolti", ha spiegato.

Nei prossimi giorni saranno riconvocati al ministero "tutti i principali tavoli, incluso quello relativo a Gkn, per cui dovrà essere raggiunto l'accordo sindacale e dovrà essere concretizzato il percorso di reindustrializzazione".

"Le crisi sono di natura finanziaria, industriale o legate alla chiusura o riconversione di impianti produttivi" e i "settori maggiormente interessati sono l'automotive, la siderurgia-lavorazione dei metalli, l'elettrodomestico e il trasporto aereo, mentre sono meno coinvolti i settori dove si concentrano le tipiche eccellenze del made in Italy", ha spiegato il dirigente del dicastero.

A livello geografico, ha specificato, "da un punto di vista meramente numerico le crisi sono distribuite nel territorio italiano, anche se alcune concentrazioni nel bellunese, a Piombino e nelle regioni meridionali e insulari influiscono maggiormente sul tessuto". 

"Le crisi più complesse, relative alla chiusura o riconversione degli impianti, hanno origini lontane e sono legate sia alla mancanza di competitività delle nostre produzioni di gamma non elevata ed all'acquisizione dei nostri campioni nazionali da parte di multinazionali estere", ha dichiarato ancora Annibaletti.

Sul fronte aziendale, alcune "importanti misure" sono state inserite nella manovra: "In primo luogo, oltre alle norme anti-delocalizzazione che puntano a tutelare i lavoratori senza penalizzare le imprese, è stato introdotto lo sgravio contributivo fino a 6mila euro annui per tre esercizi per chi assume a tempo indeterminato lavoratori da aziende ai tavoli di crisi. Previste agevolazioni anche per l'acquisto di immobili da imprese in crisi e un fondo speciale di 100 milioni per favorire il prepensionamento". 

(Unioneonline/F)

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