I contadini attendono ancora i contributi, 45 milioni di euro, stanziati nel 2017 per i danni legati alla siccità che compromise i raccolti. Questi soldi sono stanziati da anni, da tempo la loro assegnazione alle aziende danneggiate viene data per imminente. Ma l'attesa continua.

La Coldiretti ha ora diffuso un documento: "Cresce il malessere degli agricoltori del sud Sardegna, vittime dei cambiamenti climatici. Gli ultimi due anni per motivi opposti - si legge nel comunicato - hanno visto dimezzarsi le produzioni e crescere a dismisura i costi di gestione. Prima nel 2017 c'è stata la clamorosa siccità, mentre nell'anno appena trascorso protagoniste sono state le piogge abbondanti e in alcuni casi violente oltre la norma".

E ancora: "Nonostante le promesse, lo stanziamento dei fondi e la presentazione delle domande, ad oggi, gli ormai famosi 45 milioni di euro per la siccità del 2017 non sono ancora arrivati nei conti delle aziende agricole". Oltre il danno la beffa insomma, nel vedere i soldi pronti per essere erogati ma bloccati per lungaggini burocratiche incomprensibili, oltre ai premi comunitari sempre in ritardo. Nessun settore agricolo è stato esente dai due cicloni con danni pesanti che vanno per tutti dai 30 fino al 70 per cento delle produzioni.

"Le imprese agricole stanno subendo attacchi da tutti i fronti senza possibilità di difesa - evidenzia il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba -. Da una parte sono inermi davanti agli eventi atmosferici sempre più condizionati dai cambiamenti climatici che si stanno dimostrando non inclini alle storiche colture dell'Isola, dall'altra però si scontrano anche con i tempi lentissimi della burocrazia che non riesce a dare neppure una boccata di ossigeno per imprese stremate dai mancati introiti e dalle troppe spese".

La Coldiretti si dice anche pronta a portare avanti la vertenza: "Nei prossimi giorni metteremo in campo una serie di iniziative per tutelare i nostri soci e per alzare il livello di attenzione su un comparto che sembra dimenticato - afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -. In situazioni come queste è normale che cresca il malcontento anche perché ci sono stati danni ingenti oltre che alle produzioni, in diversi casi anche alle strutture".
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