Avere 12 milioni di euro in cassa e non poterli spendere. In questa assurda situazione si era trovato da tempo il Comune di Stintino.

Le risorse finanziarie derivavano da proventi dell'Ente (seconde case, oneri urbanizzazione, occupazione suolo pubblico etc ), ma le ferree regole del patto di stabilità ne impedivano l'ultilizzo. Poi a ottobre 2018 sull'argomento si è espressa la Corte Costituzionale, che con una sentenza ha sbloccato il 70% dei fondi residui di tutti i comuni, a patto che venissero riutilizzati in investimenti.

Una manna dal cielo per il piccolo e ricco borgo marinaro, che ha potuto programmare oltre 8 milioni di euro, indirizzati soprattutto sulla portualità e sulla splendida spiaggia della Pelosa, fiore all'occhiello del turismo sardo. Verrà inoltre ultimato lo stadio di Roccaruja, con la posa del manto in erba sintetica e la costruzione della nuova tribuna. Interventi notevoli saranno destinati alla viabilità, con la realizzazione della rotatoria di Ezzi Mannu e della pista ciclabile che collegherà la località "Tonnara" a quella di "Pazzona".

Lo stagno di Cesaraccio sarà invece dotato di passerelle e staccionate. Alcune opere inizieranno dopo la stagione balneare, altre sono di prossima esecuzione. Soddisfatto il vicesindaco di Stintino Angelo Schiaffino: "Non potere disporre delle nostre risorse era una palese ingiustizia. La sentenza della Corte Costituzionale ha rimesso le cose a posto, sia per il nostro Comune che per le centinaia di altri che erano nelle nostre medesime condizioni. In tempi rapidi abbiamo programmato le opere citate, che sono all'insegna della vivibilità, dei servizi e dell'accoglienza al turista. Ora guardiamo con più serenità al futuro".
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