Ancora si spera nella pioggia ma le previsioni meteo non confermano che arriverà a breve. La siccità sta mettendo in ginocchio le regioni del nord Italia e sono diversi gli amministratori che hanno già adottato provvedimenti per limitare il consumo di acqua. A livello nazionale, la Conferenza delle Regioni ha incontrato il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, per definire i dettagli operativi dello stato d’emergenza che arriverà.

"Stiamo ragionando sui parametri tecnici per andare incontro alle richieste - ha spiegato Curcio - ricordiamoci che lo stato d'emergenza serve a fare delle cose. Si sta lavorando per definire quali sono le attività che seguono allo stato di emergenza, che non è un'idea, ma consiste in una serie di azioni che vanno fatte. Ci stiamo lavorando". Una situazione molto grave, ha confermato anche Attilio Fontana, presidente della Lombardia.

In generale la richiesta è quella di lavorare su due fronti: da una parte garantire l'irrigazione e l'idropotabile, ossia l'acqua che arriva dai rubinetti nelle case, dall'altra mettere in cantiere una serie di iniziative strutturali, chieste in particolare dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, per non passare ogni estate degli anni a venire in emergenza, considerato che il cambiamento climatico fa supporre che non si tratti di un'estate eccezionale quella del 2022, ma che diventi più o meno la regola.

Alcune aree del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia-Romagna sono osservate speciali e moltissimi Comuni hanno emesso delle ordinanze che vietano l'uso dell'acqua per gli scopi non indispensabili. Il Comune di Cuneo, per precauzione, ha deciso di chiudere le fontane pubbliche, mentre rimarranno in funzione le fontanelle delle aree verdi.

(Unioneonline/s.s.)

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