Nelle economie del sud Italia e delle isole il fatturato dell'abusivismo nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi (esclusa l'evasione fiscale) è pari al 15-22% del totale, con importi dai 3,1 ai 4,4 miliardi di euro vengono sottratti al mercato legale ogni anno.

Lo afferma un'indagine di Confcommercio Sardegna, i cui risultati sono stati resi noti nella Giornata nazionale di mobilitazione contro l'abusivismo e la contraffazione "Legalità, mi piace!".

Secondo lo studio, realizzato con la collaborazione di GfK Italia, su un campione di circa 4.500 imprese dell'Isola, la percezione sull'andamento della criminalità è meno sentita che nel resto d'Italia (15% rispetto al 30% di media nazionale), ma molti esercenti rilevano che sono aumentati l'abusivismo (64%), furti (44%) e la contraffazione (44%).

Il 30% degli intervistati sostiene che anche le rapine sono in aumento.

Per difendersi gli imprenditori sardi fanno soprattutto "da soli" (85% rispetto all'81% della media nazionale): le misure di prevenzione e tutela adottate riguardano soprattutto la videosorveglianza, gli allarmi e assicurazioni.

Molti chiedono maggiore certezza della pena per chi commette reati (67%) e più protezione da parte delle forze dell'ordine (51%).

"I fenomeni illegali - sostiene il presidente regionale dell'associazione, Alberto Bertolotti - incidono sul corretto funzionamento del mercato in quanto falsano il gioco della concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti".

(Redazione Online/F)
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