Con l’erogazione di 120 milioni di euro sono state totalmente ripartite le risorse europee messe a bando per andare incontro alle aziende gravate dalla crisi economica e dal costo dell’energia. Il fondo emergenza imprese, istituito dalla Regione Sardegna nel 2020, ha visto l’aggiunta di 30 milioni entro giugno (arrivando al totale delle risorse previste dal Fondo, quindi a chiusura del bando).

Inoltre sta per entrare nel vivo il programma regionale Fesr Por 2021-2027 presentato all’Europa, che per quanto riguarda lo sviluppo delle imprese del territorio si propone di agevolare l’accesso al credito, anche grazie ai nuovi strumenti finanziari che garantiscono tassi agevolati.

“La Regione proseguirà nell’azione di sostegno alle imprese gravate prima dalla crisi e ora dai costi connessi allo scenario internazionale, con strumenti finanziari dedicati al raggiungimento dell’efficienza energetica, quindi della riqualificazione dei processi produttivi in chiave green – sottolinea il governatore Christian Solinas -. La Sardegna, in linea con le nuove sfide di carattere globale dettate dall’Agenda 2030, punta alla realizzazione di azioni concrete verso nuovi modelli di sviluppo”.

Per questo, nella programmazione 21-27, alla transizione verde e digitale e alla competitività intelligente sono state destinate le maggiori risorse, circa 1 miliardo in totale (su un programma di 1.581 milioni di euro). Nello specifico, per la transizione verde 522,10 milioni di euro; per la transizione digitale 159,88 milioni di euro; per la competitività intelligente 340,12 milioni di euro.

“Prepararsi al cambiamento significa anche andare incontro alle imprese e prepararle a una fase nuova: lo abbiamo fatto dall’inizio dell’emergenza fino a oggi, con misure e strumenti straordinari come il Fondo emergenza imprese e continueremo a farlo – aggiunge l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino - L’introduzione e l’operatività di strumenti finanziari che consentono di erogare prestiti a tassi agevolati è anche la sfida della nuova programmazione europea che ha, tra gli obiettivi, quello di investire nelle imprese per aumentare le opportunità di apertura verso i mercati esteri (internazionalizzazione) e agevolare l’accesso al credito”.

(Unioneonline/s.s.)

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