A due mesi dalla definizione, a Bruxelles, dell'accordo sui regolamenti per la riforma PAC (Politica Agricola Comune) 2023-2027, che saranno approvati in via definitiva in autunno, Cia Sardegna chiede l'apertura delle consultazioni pubbliche per redigere il Piano Strategico Regionale, documento indispensabile per l'iter di approvazione della riforma, affinché nella stesura definitiva non vengano ignorati i problemi dell'agricoltura sarda.

"La norma procedurale per la costruzione del Piano Strategico Regionale, prevede la consultazione pubblica del settore primario (organizzazioni professionali agricole, della cooperazione e della trasformazione ecc), la consultazione tecnica e, infine, una sessione conclusiva per la gestione della discussione finale - ha spiegato l'organizzazione agricola -. A tutt'oggi, in Sardegna non è stata avviata alcuna procedura e non si ha conoscenza dei modi e tempi di consultazione. A questo punto, visti anche i tempi dettati dagli adempimenti, si pone con forza la necessità di avviare il confronto con tutti i soggetti interessati, che porti alla presentazione di un Piano Strategico Regionale forte e condiviso".

In particolare, la Confederazione italiana agricoltori sarda chiede che nella riforma si superi "la disparità di trattamento determinata dal valore storico dei titoli, a discapito degli agricoltori sardi rispetto a quelli del resto del continente".

Il Piano Strategico Regionale dovrebbe poi affrontare "la necessità di promuovere e valorizzare la ricerca, finanziando il trasferimento alle imprese agricole delle conoscenze, delle innovazioni di settore e facilitando la digitalizzazione applicata", ha ribadito la Cia.

Infine, "va posto il problema di valorizzare e premiare l'impegno degli imprenditori che adottano politiche agricole volte a contrastare i cambiamenti climatici, a tutelare l'ambiente e la biodiversità, al fine di perseguire uno sviluppo sostenibile. Vanno individuate misure e strategie al fine di un riequilibrio della distribuzione della redditività nelle diverse fasi in cui si articola la filiera agro-alimentare, superando il peso preponderante della trasformazione e della commercializzazione esercitato a scapito della componente agricola primaria", ha concluso l’organizzazione degli agricoltori. 

(Unioneonline/F)

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