Sono sardi e molisani i lavoratori italiani che hanno inoltrato il maggior numero di domande per andare in pensione con la "Quota 100" prevista dalla Legge di Bilancio.

A certificarlo è uno studio del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che fornisce anche i dati del "boom", già certificato nei giorni scorsi con il computo del numero di richieste presentate complessivamente (circa tremila).

"In proporzione agli abitanti, -spiega il presidente del Centro studi, Alberto Brambilla - le regioni che hanno avanzato più richieste sono il Molise (2,12 domande ogni mille abitanti, record), la Sardegna (1,94%), Abruzzo (1,89 x mille), Basilicata (1,84) e Sicilia (1,64); al contrario, quelle che ne hanno fatto meno richiesta (sempre in proporzione agli abitanti) sono il Trentino (0,77), la Lombardia (0,88) e il Piemonte (1,02)".

In termini assoluti invece la regione che ha avanzato più richieste per accedere alla pensione con Quota 100 è la Lombardia con 8.877 (0,88 domande ogni 1.000 abitanti), seguita dalla Sicilia con 8.250 (1,64 domande ogni mille abitanti, il doppio della Lombardia, un record) e dal Lazio con 8.096 (1,37 domande ogni mille abitanti)".

Tra le città ''vince'' Roma con 5.606 richieste, seguita da Napoli (3.598) e Milano (3.020).

Ma anche in questo caso, prosegue Brambilla, "se confrontiamo il dato assoluto con quello della popolazione, emerge che le province che hanno fatto più richieste sono: Cagliari, Oristano e Nuoro (2,79; 2,40; 2,20)".

Un boom nel boom, visto che esattamente un mese fa Cagliari si piazzava al terzo posto a livello nazionale.

"Le minori richieste di accesso alla pensione anticipata - invece - arrivano dai lavoratori che vivono nelle zone più industrializzate: Monza, provincia più 'virtuosa' d'Italia con solo 0,53 domande ogni mille abitanti ma con un tasso di occupazione tra i più alti d'Italia, Lodi (0,68) e in genere tutte le province lombarde, Bolzano (0,57) e Fermo (0,73)".

(Unioneonline/l.f.)
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